«Per la ripresa ci vorrà del tempo siamo ancora nella fase in cui è necessario razionalizzare le strategie e avere una forte attenzione ai costi e agli investimenti. Non ci si può permettere di fare scelte che poi non si riesce sostenere finanziariamente. Occorre stare ancora molto attenti. Ma siamo ottimisti».
È prudentemente positiva Silvia Bravo, presidente del raggruppamento Confindustria dell’Ovest Vicentino nel tracciare il bilancio dello scorso anno. D’altronde i dati parlano chiaro: nel terzo trimestre del 2016 le aziende del raggruppamento hanno registrato una lieve flessione della produzione pari allo 0.5% rispetto allo stesso periodo del 2015. In contemporanea, però, le vendite verso l'Italia segnano un + 2.67 per cento, con una previsione di stabilità fino a giugno. Per quanto riguarda, invece, le esportazioni verso i paesi dell’Unione Europea calano del 4.39% mentre sono in netto aumento le vendite verso quelli extraeuropei, con un + 3.5%, addirittura + 12% per cento rispetto allo stesso trimestre del 2015. «Non per tutte le imprese, però. E soprattutto non tutti i settori del raggruppamento adatti all’esportazione extra europea - precisa la presidente -. Come l’edilizia e le costruzioni».
Un’altra buona notizia arriva dalla consistenza del portafoglio ordini delle imprese dell’Ovest. E anche l’occupazione evidenzia una leggera crescita dello 0.21%. Tra le difficoltà: i ritardi negli incassi per il 9% delle imprese; mentre la percentuale di aziende che registrano tensioni di liquidità è pari al 13%.
In merito alle previsioni per il 2017, le aziende esprimono incertezza sullo stato di salute dell'economia italiana. «Il settore più sofferente rimane l’edilizia - continua Silvia Bravo -. È una situazione generalizzata. I comparti più forti sono e rimangono metalmeccanico, concia e chimico, che hanno una parte di esportazione interessante. Alcune aziende addirittura hanno l’80% di export».
Altro punto critico si diceva è la liquidità. «Nel mercato nazionale incassare è difficile, i tempi si allungano. Le banche hanno problemi e la tendenza è quella di stringere sempre più concedendo meno spazio di credito alle aziende. Le imprese, quindi, si trovano da una parte in difficoltà con i rientri dai clienti dall’altra a non avere più il sostentamento del primo partner finanziario, la banca».
Di vitale importanza rimangono, tra i temi d’attualità per Confindustria, la viabilità dell’Ovest e la questione acque. Quindi i Pfas. «Dopo la bretella attendiamo il casello A4 e speriamo che in tempi brevi questa questione venga risolta - osserva Bravo -. Così come per l'asse Arzignano-Chiampo, lungo la provinciale. Se ci sono infrastrutture adeguate tutti ne hanno beneficio». Infine. i perfluoro alchilici e l’attesa decisione, l’8 febbraio, da parte del Tribunale superiore delle Acque sulla diluizione dei termini per l'applicazione dei limiti. «Fermo restando che al primo posto rimane la salute dei cittadini - conclude Bravo - ed è giusto che ci siano dei parametri ferrei da rispettare, non dimentichiamo che sono coinvolti dei settori vitali di questo territorio. E non parlo solo di aziende ma anche l’indotto collegato e i dipendenti e le famiglie. Sembra, comunque, ci sia uno spostamento temporale per l’adeguamento delle fabbriche ai parametri; quindi senza blocco alle produzioni».