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L’antica pala di S. Pietro rivive grazie ai mecenati

Ieri  la rimozione della pala dalla chiesa di San Pietro. MASSIGNAN
Ieri la rimozione della pala dalla chiesa di San Pietro. MASSIGNAN
Ieri  la rimozione della pala dalla chiesa di San Pietro. MASSIGNAN
Ieri la rimozione della pala dalla chiesa di San Pietro. MASSIGNAN

Antonella Fadda La Madonna con Bambino di Giovanni Buonconsiglio della chiesa di San Pietro di Montecchio tornerà all’antico splendore grazie all’aiuto di un’azienda. Sarà infatti la Fis, fabbrica italiana sintetici, a finanziare la pulizia e il restauro della pala dell’altare del famoso artista vicentino, cui la città castellana ha dato i natali nel lontano 1465. Il dipinto alto 4,2 metri e datato 1519 (come prova la scritta posta dallo stesso Buonconsiglio alla base dell’opera), è l’unico quadro dell’artista che si trova in città ed è stato rimosso ieri mattina da un altare laterale per essere trasportato in un laboratorio specializzato. Ad assistere alla delicata operazione erano presenti il parroco, don Paolo Facchin, il sindaco Milena Cecchetto, lo storico Roberto Borghero e l’esperto d’arte Giuliano Menato. Il quadro, che raffigura la Vergine con in braccio il Bambin Gesù, ha accanto a sé diversi personaggi: da un lato san Giovanni Battista e poi santa Caterina di Alessandria (una santa molto popolare all’epoca), santa Maria Maddalena che tiene in mano l’olio che servì per ungere i piedi di Cristo e san Gregorio Magno, in rappresentanza della chiesa e del papato. Nel dipinto sono presenti altri due personaggi, un uomo e una donna, che non sono stati identificati. Probabilmente si tratta dei committenti, coloro cioè che incaricarono l’artista di realizzare il dipinto. «A quanto pare - osserva il professor Menato - il personaggio maschile vestito di nero e rappresentato a sinistra è un autoritratto di Buonconsiglio». La pala nasconde anche una storia interessante riguardo la chiesa stessa che venne costruita nel 1504 e che allora si chiamava San Pietro al Costo. «All’epoca Buonconsiglio era già un pittore affermato - aggiunge Borghero - e la tradizione vuole che abbia creato il quadro per omaggiare il suo paese d’origine». «Nel 2019 saranno 500 anni - aggiunge don Paolo - e da allora sono state migliaia le persone che hanno pregato davanti all’opera che rappresenta sempre la speranza e l’andare avanti nonostante le difficoltà». La pala sarà adesso esaminata dall’esperto Alberto Dal Medico che nei prossimi mesi, in accordo con la Soprintendenza, procederà con il restauro che riguarderà principalmente la pulizia, il ravvivamento dei colori e altri interventi nella tela. Costo del restyling si aggira sui 15 mila euro, interamente finanziati dall’azienda di via Milano: «Abbiamo contribuito volentieri al restauro di questa opera, importante dal punto di vista artistico - afferma Umberto Rasia di Fis - ma soprattutto affettivo per la comunità». Dopo il restauro, la pala tornerà al suo posto. «Un ringraziamento alla Fis per aver pensato a recuperare un bene così importante - dichiara il sindaco -. Ne è prova anche il fatto che un rinomato critico come Vittorio Sgarbi scrisse la sua tesi di laurea su Buonconsiglio e la sua pittura. Abbiamo intenzione di invitare il professor Sgarbi a vedere il dipinto restaurato e le altre bellezze artistiche della nostra città». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonella Fadda

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