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Ipotesi impianto
per la cremazione
vicino al cimitero

L’area dietro al cimitero dove potrebbe sorgere l’impianto.  G.Z.
L’area dietro al cimitero dove potrebbe sorgere l’impianto. G.Z.
L’area dietro al cimitero dove potrebbe sorgere l’impianto.  G.Z.
L’area dietro al cimitero dove potrebbe sorgere l’impianto. G.Z.

Che i cimiteri tradizionali sino in crisi di spazio è ormai realtà assodata, come la tendenza generale di una richiesta sempre più elevata di cremare i propri cari. Ed il Vicentino non fa eccezione: l’unico impianto in funzione, quello di Vicenza, si sta rivelando insufficiente a rispondere a tutte le richieste oltre a presentare una serie di limitazioni, come ad esempio la mancanza di una sala di commiato. Da qui l’esigenza di realizzare una nuova e più moderna struttura, e Montecchio Maggiore ne sta valutando l’opportunità.

A darne notizia è stato il sindaco Milena Cecchetto nell’ultima riunione della Commissione ambiente e territorio. «Quanto sto per riferire – ha tenuto a precisare il primo cittadino - è solamente un’informativa ai consiglieri, è ancora un’idea tutta da sviluppare e valutare. Sono stata contattata per sondare la possibilità di poter costruire a Montecchio Maggiore un “tempio crematorio”. A Bassano la gara è bloccata, a Malo il tentativo è andato a vuoto, Villaverla ha già detto di no, rimane in corsa solo Thiene: dovesse andare a buon fine ne prenderemo atto».

I numerosi defunti veneti che sono cremati fuori regione costituiscono un dato che la dice lunga su come il Veneto ad oggi non sia in grado di supportare la crescente richiesta.

«Il “tempio crematorio” proposto – ha proseguito il sindaco castellano - sarebbe dotato di camera del commiato e altre funzionalità. Unico onere per il Comune sarebbe quello della cessione del terreno. Stiamo riflettendo sull’opportunità. Ho già avuto modo di avere un primo scambio con alcuni sacerdoti, e la cremazione non comporta un problema purché le ceneri del defunto siano poi portate al camposanto».

Due le possibili collocazioni, una poco distante dall’altra e soprattutto in zone non residenziali: il terreno a fianco del viale che conduce al camposanto del capoluogo, già destinato ad area cimiteriale, oppure quello dietro al cimitero che muore a ridosso della Superstrada Pedemontana. Nel primo caso l’operazione si trasformerebbe in un semplice ampliamento dell’attuale camposanto, la seconda come opera pubblica in variante al Prg.

A questo punto l’argomento sarà affrontato prossimamente dalla Commissione ambiente e territorio, come indicato dai consiglieri Mauro Palma e Maurizio Meggiolaro: «c’è bisogno di raccogliere informazioni e anche di confrontarsi con la cittadinanza».

Quella della cremazione, che rispetto alla pratica della tumulazione e della inumazione sta incontrando una crescente richiesta, negli ultimi anni è diventata una scelta sempre più diffusa.

Il rito della cremazione consiste di fatto nella riduzione in cenere di una salma o di resti mortali che vengono poi raccolte in un’urna e consegnate ai familiari per la sepoltura. Non mancano anche vantaggi economici derivanti da una minor spesa per quanto riguarda l’addio al defunto.

Oltre a soddisfare la sempre più numerose richieste, la cremazione risponde anche all’esigenza di ridurre la necessità di spazi cimiteriali nei prossimi anni con il conseguente minor utilizzo del territorio e di risorse ambientali.

Giorgio Zordan

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