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Il Comune assolto
Zero risarcimenti
per l’ex autoporto

L’area del contenzioso “Dalla Verde” lungo la regionale 11. A.MAS.
L’area del contenzioso “Dalla Verde” lungo la regionale 11. A.MAS.
L’area del contenzioso “Dalla Verde” lungo la regionale 11. A.MAS.
L’area del contenzioso “Dalla Verde” lungo la regionale 11. A.MAS.

Nessun risarcimento di 1 milione e 300 mila euro né restituzione dei terreni dell’ex autoparco all’imprenditore Gino Dalla Verde, che doveva sorgere ad ovest di Montecchio. Il giudice del tribunale civile di Vicenza, Martina Rispoli, ha rigettato le richieste avanzate da parte del patron dell'azienda di costruzioni meccaniche metalliche che si trova in viale Trieste ad Alte Ceccato.

Si tratta di una storia molto complessa che ha avuto una prima e importante risposta pochi giorni fa, ma che è addirittura iniziata ventotto anni prima. Nel 1988 l’allora giunta comunale di Montecchio aveva approvato un progetto di massima per la costruzione di un autoparco per i mezzi pesanti dove, oltre a un parcheggio, sarebbero stati realizzati alcuni servizi come una mensa e un’officina. Il Comune, quindi, aveva acquistato il terreno di 12 mila metri quadri, allora agricolo, dall’imprenditore Dalla Verde per 274 milioni di lire. Negli anni successivi però il ventilato progetto non era andato in porto e l’area, trasformata nel mentre da agricola in industriale, era stata messa all’asta e quindi ceduta per oltre un milione di euro.

Dalla Verde, sentendosi danneggiato, si era rivolto al Tar e poi al tribunale civile chiedendo la restituzione del terreno, che si trova di fronte all’area Cis, oppure, in caso di mancata restituzione, un indennizzo pari a 1 milione e 300 mila euro. Il valore del terreno che sosteneva di aver perso. L’Amministrazione, dal canto suo, affermava che si era sempre trattato di una regolare compravendita del terreno, effettuata dalla due parti, e non di cessione volontaria. In caso di compravendita, infatti, è escluso il diritto di restituzione delle aree. Il giudice non ha quindi accettato la tesi di Dalla Verde condannandolo a pagare le spese processuali di circa 8 mila euro. «La domanda è infondata e va rigettata» è scritto nella sentenza.

L’amministrazione comunale, dunque, esprime soddisfazione per l’esito della fase processuale. «La sentenza ha confermato la correttezza delle procedure seguite dal nostro ente - afferma il sindaco, Milena Cecchetto - e che quanto contestato dalla controparte in realtà non sussisteva». «Il Comune si potrà ora muovere per introitare quella parte del valore del terreno che era stata sospesa in attesa della sentenza - aggiunge il vicesindaco e assessore all’urbanistica, Gianluca Peripoli - e per assegnare ad altri soggetti, eventualmente interessati, l'ulteriore parte di terreno destinata a zona produttiva; già inserita nel piano di espansione industriale denominato “Montecchio Ovest”. Un'area strategica, perché vicina ai futuri snodi della Pedemontana e del nuovo casello autostradale».

Ora rimane da capire se l’imprenditore Gino Dalla Verde vorrà fare ricorso o meno e quindi se alla vicenda del terreno verrà messa la parola fine. Fino a ieri, più volte contattato, non è stato infatti possibile parlare con l’imprenditore per avere un commento alla sentenza.

Antonella Fadda

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