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Il banco vuoto di Martina
«Dolore troppo grande»

Martina Balzarin in un’espressione di gioia durante la sua attività
Martina Balzarin in un’espressione di gioia durante la sua attività
Martina Balzarin in un’espressione di gioia durante la sua attività
Martina Balzarin in un’espressione di gioia durante la sua attività

Era immersa in un profondo silenzio, nel primo pomeriggio di ieri, la frazione di Ss. Trinità, a Montecchio Maggiore. Lo stesso silenzio che circondava la casa di Martina Balzarin, spentasi domenica, a soli 12 anni, all’ospedale di Vicenza. Una ragazzina solare, innamorata del pattinaggio, che ha lottato per un mese e mezzo nel reparto di terapia intensiva pediatrica del San Bortolo dopo essersi sentita male, in casa, a metà settembre. Papà Giampaolo, mamma Matilde e il fratello Gabriele, che con forza e amore hanno sostenuto Martina nella sua battaglia, hanno scelto una canzone di Guccini per salutarla. “Vogliamo ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi, che ancora ci ascolti e come allora sorridi”, la frase che accompagna la sua foto sorridente. «Ringraziamo tutto lo staff della terapia intensiva pediatrica di Vicenza - dicono uniti- che nei 47 giorni di permanenza di Martina l’ha assistita in maniera amorevole e ci ha aiutato a sopportare meglio questo momento estremamente difficile».

La notizia della scomparsa di Martina è stata accolta con dolore e costernazione anche alla scuola media “Anna Frank” di Montecchio dove frequentava la 2ªD. «Una di quelle notizie - commenta il dirigente scolastico dell’Ic 1 Pier Paolo Frigotto - che non vorresti mai sentire. A scuola si respira un’aria cupa e triste». L’istituto sta predisponendo un supporto psicologico per gli alunni, in particolare quelli della classe di Martina, profondamente toccati dalla perdita della compagna. «Gli insegnanti - prosegue il dirigente - si sono già confrontati con i ragazzi, ma pensiamo a qualcosa di più strutturato con degli specialisti. Il colpo è stato davvero duro per tutti e trattandosi di adolescenti va usata la massima attenzione: sono ragazzi che hanno una vita davanti e all’improvviso si sono resi conto che tutto può terminare improvvisamente. In queste settimane il banco di Martina è rimasto vuoto, ma in tutti c’era la speranza che potesse tornare. Ora invece hanno capito che resterà vuoto per sempre. Anch’io in terza media ho perso un compagno di scuola, perito in un incidente, sono cose che non si dimenticano».

La scuola, dopo il ricovero di Martina, ha mantenuto i contatti con la famiglia. «Sapevamo che le cose non stavano andando come si sperava, ma non pensavamo ad un epilogo del genere».

Frigotto ricorda bene Martina Balzarin. «Era una ragazza in gamba, piena di vita, davvero meravigliosa e con un buon profitto. Aveva un sorriso contagioso, come si capisce anche dalle fotografie, una persona positiva, che amava stare con gli altri».

Era da poco iniziato l’anno scolastico quando Martina si è sentita male. Quindi il ricovero all’ospedale San Bortolo dove, nonostante il prodigarsi dei medici, s’è spenta domenica. Aveva una grande passione per il pattinaggio, che aveva iniziato a praticare a 4 anni alla New Age di Trissino. Il funerale sarà celebrato domani alle 15 nella chiesa di S. Maria Immacolata dei Giuseppini del Murialdo.

Alessia Zorzan Giorgio Zordan

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