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Fuori la politica
dalla consulta
delle 4 frazioni

Una veduta panoramica del territorio di Montecchio. A. MASSIGNAN
Una veduta panoramica del territorio di Montecchio. A. MASSIGNAN
Una veduta panoramica del territorio di Montecchio. A. MASSIGNAN
Una veduta panoramica del territorio di Montecchio. A. MASSIGNAN

Politica fuori dalla rappresentanza delle frazioni della città. A Montecchio non potranno fare parte della nuova consulta gli amministratori comunali in carica, i consiglieri provinciali e regionali, i candidati a sindaco e a consigliere comunale alle scorse elezioni amministrative, i dipendenti comunali. È uno dei capisaldi imposti al regolamento del nuovo strumento di rappresentanza delle frazioni da parte della maggioranza, e quindi rimasto fuori dalle discussioni in commissione statuto e regolamento.

Allo stesso modo è stato deciso che l’ultima parola sulle nomine dei membri della rappresentanza, della quale due terzi dovranno essere indicati dai gruppi consigliari della maggioranza e un terzo dai gruppi di opposizione, spetterà al sindaco in carica, oggi a Milena Cecchetto, sulla base delle indicazioni pervenute dai capigruppo consiliari.

Anche su quest’ultimo punto i gruppi di opposizione, che hanno apprezzato il resto del lavoro svolto per giungere alla creazione della consulta , hanno manifestato la loro contrarietà. «Dovrebbe essere il consiglio comunale a decidere. Per le nomine andrebbe sfruttato l’associazionismo: sono i cittadini più radicati sul territorio. Credo sia utile anche poter candidare anche chi è legato ai partiti» ha dichiarato Mauro Palma. «Non condivido che alla fine sia il sindaco a nominare i componenti, così come l’esclusione delle persone in lizza alle scorse Amministrative» ha concordato Sonia Perenzoni (M5S). «In questa decisione vedo uno svuotamento del ruolo del Consiglio. Mi rammarico per l’esclusione di cittadini attivi nella vita amministrativa» ha sottolineato Tullio Cortivo (Scalabrin per Montecchio). «Non convincono le modalità sulla nomina dei membri, ma apprezziamo lo strumento» la posizione di Mattia De Antoni (Essere Montecchio-Montecchio ci siamo) che, al contrario degli altri gruppi astenutisi, poi ha votato a favore.

«Non volevamo ricreare un altro consiglio comunale. Si evita così il rischio di avere solo critiche continue. Lo scopo della rappresentanza delle frazioni è quello di avvicinare ulteriormente i cittadini e portare all’attenzione del sindaco quelle problematiche che sfuggono. Si dà una valenza sopravvalutata alla rappresentanza delle frazioni» ha spiegato Maurizo Meggiolaro (Lega Nord). «Non abbiamo voluto una copia del consiglio comunale» ha aggiunto Clara Larigno Mensi (Forza Italia-Berlusconi per Cecchetto). «Il ruolo della rappresentanza deve avere un percorso complementare alla politica» ha sottolineato Igor Nori (Cecchetto sindaco). «La finalità è quella di segnalare problematiche e criticità del territorio. L’abbiamo dotata di un regolamento semplice, snello, e soprattutto a costo zero. Ora va sperimentato ed i cittadini diranno se è valido» ha detto Anna Savegnago (Lega Nord), presidente della commissione statuto e regolamenti in cui il nuovo strumento è stato discusso a lungo.

Quattro alla fine le rappresentanze individuate sul territorio comunale: Alte e Selva (5 membri, 1 spettante a Selva), Sant’Urbano, Bernuffi e Ghisa (4 membri, 2 per Sant’Urbano), SS Trinità e Carbonara (3 membri, 2 per SS. Trinità), Valdimolino (3 membri).

Giorgio Zordan

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