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Fis, piano emergenza per 1.800 persone

Un’immagine della Fis, Fabbrica italiana sintetici che ha sede in via Milano a Montecchio. A. MASSIGNANLe figure operative che si dovranno coordinare in caso d’incidente
Un’immagine della Fis, Fabbrica italiana sintetici che ha sede in via Milano a Montecchio. A. MASSIGNANLe figure operative che si dovranno coordinare in caso d’incidente
Un’immagine della Fis, Fabbrica italiana sintetici che ha sede in via Milano a Montecchio. A. MASSIGNANLe figure operative che si dovranno coordinare in caso d’incidente
Un’immagine della Fis, Fabbrica italiana sintetici che ha sede in via Milano a Montecchio. A. MASSIGNANLe figure operative che si dovranno coordinare in caso d’incidente

Coinvolge 1.800 cittadini il piano di emergenza esterna della Fis, “Fabbrica italiana sintetici”, di Montecchio. Si tratta di 200 residenti, 700 operai, altri 900 dipendenti fra aziende e attività commerciali dell’area. Due gli scenari previsti dal piano, con effetti che potrebbero estendersi al di fuori della fabbrica di via Milano: la fuoriuscita di cloruro di tionile oppure l’emissione di ammoniaca. In caso di un tale incidente verrebbe chiusa anche parte della strada regionale 11 e in piazzale Collodi verrebbe istituita l’area di attesa.

Il piano di emergenza esterna, il primo in Veneto a rispettare le norme del decreto legislativo “Seveso 3” e considerato progetto apripista dal Comitato tecnico regionale, è stato illustrato ieri mattina nel municipio castellano dal prefetto, Umberto Guidato, dal sindaco Milena Cecchetto con l’assessore alla protezione civile, Loris Crocco, dal responsabile dell’ufficio protezione civile comunale Stefano Fontana, e dal responsabile operativo comunale Massimo Chiarello. Lo studio è stato predisposto dalla prefettura d’intesa con la Regione e gli enti locali, dal Comune ai vigili del fuoco, dall’Arpav ai carabinieri, Ulss, Suem 118 e questura. L’obiettivo è di rispondere alla legge sulle aziende classificate a rischio di incidente rilevante e di cui fa parte proprio la Fis, che fattura 300 milioni di euro ed è di proprietà dei fratelli Ferrari, i quali da sempre hanno investito importanti risorse finanziarie per rendere sempre più sicuro lo stabilimento, che è un gioiello tecnologico.SCENARI. Le ipotesi peggiori previste riguardano incidenti con la perdita di due sostanze chimiche. Nel primo caso la fuoriuscita dalla ferrocisterna di cloruro di tionile: la nube potrebbe estendersi per un raggio di circa 70 metri dal perimetro dello stabilimento. Il secondo, invece, riguarda l’emissione di ammoniaca dal sistema di raffreddamento ed è stato preventivato che l’eventuale nube si potrebbe diffondere per circa 15 metri dalla fabbrica. In entrambi i casi gli effetti sono irritazione agli occhi, al naso e alle prime vie respiratorie.

SOCCORSI. Dopo la segnalazione dell’incidente, sarà il prefetto ad avviare il piano, attivando il sindaco affinché informi la popolazione e metta a disposizione le strutture tecniche. I pompieri coordineranno l’intervento del 118, l’Arpav per i controlli su aria, terreno e acque, e la questura per la viabilità.

VIABILITÀ. Il piano emergenza prevede la chiusura al traffico del tratto della regionale dall’incrocio con viale Europa fino alla rotatoria della tangenziale e delle vie Callesella e De Amicis. In piazzale Collodi verrà istituita l’area di attesa, con un punto informazioni.

ALLERTA. I cittadini che si trovassero nelle aree interessate saranno informati, di un eventuale incidente, via sms e saranno poi diramati messaggi dalle radio, sui pannelli e nei totem installati all’ingresso della città e con aggiornamenti sui siti internet del municipio e della protezione civile castellana. Il Piano sarà illustrato con incontri con i residenti e la distribuzione di un opuscolo informativo. Prossimamente verranno anche effettuate esercitazioni in azienda con tutte le realtà coinvolte.

Antonella Fadda

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