Agno Chiampo Ambiente «sprecona». Lo pensano i sindacati. L’azienda avrebbe speso 280 mila euro per spese legali e per risarcire parte dei nove lavoratori licenziati negli ultimi cinque anni. Un conto salato che la municipalizzata, che fa capo a ventidue Comuni dell’Ovest vicentino e che si occupa del ciclo integrato dei rifiuti, avrebbe pagato due anni fa secondo la Fp-Cgil per spese legali. La cifra è stata resa nota dal sindacato in occasione della protesta, organizzata ieri davanti al municipio di Montecchio, per denunciare l’ultimo licenziamento avvenuto poco tempo fa in Agno Chiampo; per il quale è già stato annunciato il ricorso in tribunale. Si tratta di un dipendente che riveste il ruolo di rappresentante sindacale interno per Fp-Cgil e rappresentante dei lavoratori della sicurezza.
Per protestare contro il licenziamento, oltre al volantinaggio, ieri è stato realizzato in mattinata un presidio davanti al comune. «Il lavoratore è stato licenziato con una futile motivazione - ha spiegato Agostino Di Maria di Fp-Cgil -. Si tratta di un padre con due bambini. Naturalmente ci rivolgeremo al giudice del lavoro e quindi ancora una volta Agno Chiampo utilizzerà i soldi dei cittadini per sanare gli errori dei suoi vertici. Chiederemo, pertanto, degli incontri con i consigli comunali dei 22 Comuni soci». Continua De Maria: «Dai bilanci della società si evince che due anni fa Agno Chiampo ha dovuto sborsare 280 mila euro, denaro pubblico, per risarcire i lavoratori licenziati ingiustamente. Dal 2009 ad oggi la società ha circa il 20% in meno di personale, per pensionamento o per licenziamento, e che per la maggior parte non è stato sostituito, aumentando conseguentemente i carichi di lavoro tra chi è rimasto».
Pronta la risposta del presidente di Agno Chiampo Ambiente, Alberto Carletti: «Voglio evidenziare che le affermazioni della Cgil non corrispondono al vero: i dipendenti nel 2009 erano 114 e oggi sono 107, quindi il calo non è stato del 20% ma del 6%». Carletti, inoltre, risponde a proposito dei 280 mila euro spesi: «Il denaro, che secondo il sindacato è stato usata per risarcire lavoratori licenziati ingiustamente, si riferisce in realtà agli accantonamenti per fondo rischi e spese future. In particolare la spesa accantonata per questioni legate al personale è stata limitata al 10% di quel valore. Suggerisco quindi un corso sulla corretta lettura dei bilanci aziendali prima di fare certe dichiarazioni». La relazione del bilancio 2014 presentata dalla municipalizzata tuttavia riporta: «Per quanto riguarda il fondo per rischi spese future si precisa che nel corso del 2014 è stato incrementato di 43 mila euro ed utilizzato per circa 280 mila euro in relazione ad alcuni contenziosi in essere con ex dipendenti».
A proposito, invece, del recente licenziamento il presidente risponde: «È stato nel pieno rispetto ed in applicazione del contratto di lavoro, quale conseguenza prevista nel caso in cui un dipendente si assenti per più di 4 giorni consecutivi senza darne giustificazione all’azienda. Nel caso specifico il lavoratore si è assentato per una settimana di vacanza non inclusa nel piano ferie adottato dall'azienda, dopo le richieste di ciascun dipendente, e presentato alle organizzazioni sindacali. L'atteggiamento di Agno Chiampo Ambiente è stato lineare, tanto che le altre organizzazioni sindacali non hanno aderito alla protesta».