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Montecchio Maggiore

Duomo gremito
per l'addio a Nando
voce dei Mustang

Da sinistra, in piedi: Giuseppe Zaffan, Federico Bertacche, Ferdinando Rodighiero, Adelino Turato, Gianni Vettorel e Lorenzo Roncolato. Seduto Ernesto Pasi.
Da sinistra, in piedi: Giuseppe Zaffan, Federico Bertacche, Ferdinando Rodighiero, Adelino Turato, Gianni Vettorel e Lorenzo Roncolato. Seduto Ernesto Pasi.
Da sinistra, in piedi: Giuseppe Zaffan, Federico Bertacche, Ferdinando Rodighiero, Adelino Turato, Gianni Vettorel e Lorenzo Roncolato. Seduto Ernesto Pasi.
Da sinistra, in piedi: Giuseppe Zaffan, Federico Bertacche, Ferdinando Rodighiero, Adelino Turato, Gianni Vettorel e Lorenzo Roncolato. Seduto Ernesto Pasi.

MONTECCHIO. Oggi pomeriggio nel Duomo di Montecchio Maggiore le esequie di Ferdinando Rodighiero, 66 anni, scomparso improvvisamente domenica scorsa mentre si recava in ospedale ad Arzignano.

Erano in tanti a riempire la chiesa principale di Montecchio Maggiore, città nella quale Rodighiero viveva con la famiglia, ma le sue spoglie sono tornate al paese natale, Brendola, dove era nato nel 1950 e dove, nel 1963, aveva fondato i Mustang.

Il coro della parrocchia e la musica dell’organo hanno accompagnato la semplice ma partecipata cerimonia di saluto presieduta da don Giudo Lovato. Mentre a Brendola, nel cimitero principale, ad accogliere la salma per l’inumazione don Giampaolo Marta dell’Unità pastorale Santa Bertilla.

La messa ha seguito il periodo quaresimale senza modificare per l’occasione le letture, come ha ricordato il parroco don Lovato, con il Vangelo di Giovanni dove Gesù spiega ai suoi discepoli che “la verità vi farà liberi” e che il sacerdote ha saputo contestualizzare alla vita di Rodighiero. Nella sua omelia ha sottolineato come gli eventi legati alla scomparsa di Ferdinando siano evoluti in modo inatteso ed improvviso, ma ha anche evidenziato la sua ricca umanità testimoniata da un Duomo pieno di amici intervenuti per il saluto finale.

 

Sposato con Bianca, padre di tre figli e nonno di cinque nipoti che adorava e amava stringere in grandi abbracci protettivi (come ha ricordato una figlia nel commosso saluto finale a conclusione del funerale), Rodighiero era molto conosciuto per la sua passione per la musica. Nel 1963, Nando, com’era meglio conosciuto, con l’amico Federico Bertacche (Ico) ebbero l’idea di formare un gruppo beat sognando di splendere nel firmamento musicale italiano. Nacquero così i Mustang che negli anni hanno collezionato una lunga serie di concerti, alcuni con nomi famosi, come quando fecero da spalla ai Nomadi in formazione originale al Gran Caffè municipale di Recoaro Terme, o la collaborazione con Giuliano de I Notturni e Gianni Vettorel con il suo impareggiabile sax e altri strumenti a fiato. Negli ultimi tempi un loro concerto in Sala della Comunità a favore dell’associazione IOD era divenuto un appuntamento annuale immancabile. Il loro amore per la musica e la passione per suonarla assieme, anche per scopi benefici, erano gli ingredienti principali del loro successo e del seguito che suscitavano.  

 

Solo una settimana prima di mancare, sabato 25 marzo, l’ultimo concerto, di quelli più significativi, con e per gli amici. I Mustang nella loro formazione “allargata” (dal 1963 alcuni componenti avevano lasciato, nuovi erano subentrati, qualcuno aveva suonato assieme a loro per qualche concerto) si erano ritrovati dall’amico Ernesto Pasi, subentrato al posto di Federico Bertacche quando quest’ultimo aveva lasciato nel 2008. Poi un problema di salute aveva costretto Pasi in carrozzina, ma per il suo compleanno si sono ritrovati tutti, radunati proprio da Rodighiero, per festeggiare nel modo migliore uno di loro, tutti assieme a suonare in allegria. E nella foto Nando appoggia le mani sulle spalle di Ernesto.
 

Isabella Bertozzo

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