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Droga e degrado
in via Madonnetta
«Rischio ghetto»

Scene di degrado in via Madonnetta, al centro delle cronache. A. MAS
Scene di degrado in via Madonnetta, al centro delle cronache. A. MAS
Scene di degrado in via Madonnetta, al centro delle cronache. A. MAS
Scene di degrado in via Madonnetta, al centro delle cronache. A. MAS

Via Madonnetta, con i suoi piazzali e parcheggi, da tempo è diventato posto di ritrovo di immigrarti e non. Qui i carabinieri a metà agosto hanno sequestrato una ventina di grammi tra hashish e marijuana oltre a denunciare tre immigrati autori di una rissa. La scorsa settimana è toccato agli agenti del comandante Massimo Borgo rinvenire 15 grammi di hashish celati in un tombino.

«Continui e ripetuti controlli da parte della polizia locale “Dei Castelli”, ed opera sinergica con i carabinieri». Questa la ricetta messa in atto dall’Amministrazione comunale. Un deterrente per scoraggiare i malavitosi a frequentare la zona. Ma il sindaco Milena Cecchetto per intervenire ancora più efficacemente su via Madonnetta e dintorni sta pensando anche ad altre iniziative. Come quella della chiusura del porticato che passa sotto lo stabile che divide via Madonnetta con via Nogara. «La questione - ha dichiarato il primo cittadino - è sul tavolo. Stiamo studiando la maniera più efficace per intervenire. Ho già incontrato, e lo rifarò a breve, i residenti ed i commercianti del posto».

E per le opposizioni? Per Sonia Perenzoni (Movimento 5 Stelle) «occorre una maggior presenza sul territorio da parte delle forze dell’ordine, in maniera coordinata in modo da non sovrapporsi, ma anche capire chi siano queste persone, se regolari o meno. Vedrei utile un progetto che possa impegnare la giornata di questi individui, magari attraverso una cooperativa comunale». «Giusto un maggior controllo del territorio - l’opinione di Mauro Palma (Palma sindaco) - ma bisogna anche munire il personale di strumenti e materiali idonei allo scopo. In sede di bilancio ho caldeggiato maggiori stanziamenti per la polizia locale. Ma bisogna agire anche sul fronte civico, il territorio va rivitalizzato mentre adesso è in atto una degenerazione del tessuto urbano che favorisce l’intrufolarsi di malintenzionati. Bisogna far sì che i montecchiani possano riappropriarsi della città».

«Il problema è legato al fatto - sottolinea Maurizio Scalabrin (Scalabrin sindaco) - che alcune zone del paese sono state lasciate a se stese, e di conseguenza sono poco o per niente vissute dai cittadini per bene, e quindi si prestano ad ospitare piccoli o grandi smerci di droga. Non è solo una questione di controllo, è necessario creare le condizioni perché i cittadini possano tornare a frequentare vie e piazze. L’attuale amministrazione aveva promesso di occuparsi di Alte, ma non hanno mantenuto la parola. A preoccupare non è solo la droga. Penso anche alle recenti aperture di sale scommesse, luoghi che alimentano le situazioni di degrado in essere e quindi raddoppiano il lavoro di controllo. L’amministrazione ha dichiarato che per questi esercizi non ha voce in capitolo, ma allora perché fare regolamenti inapplicabili se non per propaganda politica, perché non s’impegna ad attuare un’azione importante nei confronti della questura e della prefettura? Ammettano che hanno promesso troppo».

«Bisogna evitare - la posizione di Mattia De Antoni (Essere Montecchio) - che si formino dei ghetti, il tutto evitando di cadere nei populismi: la sicurezza non ha colore, non è di destra, né di sinistra».

Giorgio Zordan

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