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Cancelli chiusi ai rifiuti
Emergenza dal prefetto

L’impianto di compostaggio gestito dal Sit a Tezze.  ARCHIVIO
L’impianto di compostaggio gestito dal Sit a Tezze. ARCHIVIO
L’impianto di compostaggio gestito dal Sit a Tezze.  ARCHIVIO
L’impianto di compostaggio gestito dal Sit a Tezze. ARCHIVIO

I dipendenti di Agno Chiampo Ambiente non possono entrare nell’impianto di via Canove perché non sono autorizzati. Ad affermarlo è stato l’amministratore unico di Sit, Paolo Colla, in una comunicazione inviata pochi giorni fa a Provincia, Arpav, Agno Chiampo Ambiente e al Comune di Arzignano.

Niente travaso di rifiuti umido, secco e verde dai camioncini ai mezzi più pesanti nella struttura che è di proprietà della municipalizzata ma è gestita della Società Igiene Territorio, partecipata di Aim, e posizionata in un terreno comunale. Uno stop quindi a quanto annunciato dal presidente di Aca, Alberto Carletti, il quale a fine aprile aveva spiegato che l’impianto della città del Grifo, dopo aver eliminato il trattamento di umido e verde, sarebbe stato utilizzato solo per lo spostamento dei rifiuti raccolti per poi esser trasportati ad Asigliano e Schio.

«Avendo la struttura in gestione – osserva Carlo Bonelli, direttore di Sit – sulla nostra azienda incombe la responsabilità di ogni azione che avviene all’interno dell’impianto e per questo motivo non possiamo permettere l’ingresso a chi non è autorizzato. Se dovesse accadere qualcosa la responsabilità sarebbe nostra».

Bonelli afferma che attualmente nell’area è in via di completamento il compostaggio dei rifiuti presenti e che Sit rimarrà nella struttura per ultimare l’operazione, il cui termine è previsto a settembre. « Lunedì abbiamo inviato una seconda comunicazione agli enti preposti – prosegue - dove ci rendiamo disponibili a fare noi le attività di travaso ma il via libera deve essere comunque dato dalla Provincia. Da parte nostra c’è disponibilità a risolvere la questione».

Ma fino al 30 aprile, come evidenzia Carletti, il travaso dei rifiuti veniva comunque fatto nella struttura di via Canove. «Il contratto è scaduto lo scorso anno e il 30 aprile è scaduta anche l'ultima proroga – dichiara il presidente-. Sit era a conoscenza già da tempo che avrebbe dovuto consegnare l'impianto alla società, salvo portare a termine la maturazione dei rifiuti presenti. Ciò non è avvenuto ed è un fatto molto grave».

Carletti, inoltre, dichiara che l’altra mattina ai dipendenti, nonostante l’intervento dei carabinieri, è stato impedito di accedere all'impianto per caricare e trasportare a destinazione i rifiuti già conferiti: « Siamo stati quindi costretti ad informare il Prefetto per denunciare l'interruzione di pubblico servizio. E' da un mese che chiediamo a Sit un tavolo di concertazione per trovare una soluzione concordata nell'interesse dei Comuni soci, senza però ottenere risposta. Nel frattempo ci stiamo attivando per trovare una sito alternativo all'impianto di Arzignano».

Attualmente il trasferimento del secco viene effettuato in una piattaforma autorizzata a Montebello, da dove i camion partono alla volta dell’inceneritore di Schio mentre per l’umido Aca utilizza mezzi più grandi per il trasporto fino ad Asigliano. Al di là della questione rimarrà comunque aperto un altro contenzioso fra Agno Chiampo Ambiente e Sit. Quest’ultima ha infatti chiesto alla società di via Einaudi il pagamento di un milione di euro per “mancati ammortamenti sugli investimenti fatti”.

Antonella Fadda

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