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Apre la bretella, ora scatta il test sul traffico

Ieri mattina alle 10,30 a fare da apripista al passaggio dei primi automezzi sulla nuova bretella di Alte, lunga 1500 metri e costata 15 milioni di euro,  sono stati gli agenti della polizia locale. FOTOSERVIZIO A.  MASSIGNANPrime code sulla nuova variante alla provinciale 500 dopo l’apertura della strada, dovute in gran parte alla segnaletica ancora da completare
Ieri mattina alle 10,30 a fare da apripista al passaggio dei primi automezzi sulla nuova bretella di Alte, lunga 1500 metri e costata 15 milioni di euro, sono stati gli agenti della polizia locale. FOTOSERVIZIO A. MASSIGNANPrime code sulla nuova variante alla provinciale 500 dopo l’apertura della strada, dovute in gran parte alla segnaletica ancora da completare
Ieri mattina alle 10,30 a fare da apripista al passaggio dei primi automezzi sulla nuova bretella di Alte, lunga 1500 metri e costata 15 milioni di euro,  sono stati gli agenti della polizia locale. FOTOSERVIZIO A.  MASSIGNANPrime code sulla nuova variante alla provinciale 500 dopo l’apertura della strada, dovute in gran parte alla segnaletica ancora da completare
Ieri mattina alle 10,30 a fare da apripista al passaggio dei primi automezzi sulla nuova bretella di Alte, lunga 1500 metri e costata 15 milioni di euro, sono stati gli agenti della polizia locale. FOTOSERVIZIO A. MASSIGNANPrime code sulla nuova variante alla provinciale 500 dopo l’apertura della strada, dovute in gran parte alla segnaletica ancora da completare

È stato un camion a tagliare per primo il traguardo della nuova bretella sotto lo sguardo dei cittadini dell’Ovest, che vedono finalmente compiuta un’opera attesa da vent’anni. Erano le 10.40, ieri mattina, quando la variante alla Strada provinciale 500, in direzione est, è stata aperta al traffico. Che poco dopo si è intensificato causando qualche fila di veicoli sulla strada. Un momento storico per la frazione di Alte ma anche per i Comuni vicini. Un primo ma importante passo per risolvere il nodo viabilistico di Montecchio che sarà definitivamente sciolto con l’edificazione del nuovo casello autostradale; la cui costruzione, si è detto ieri, verrà completata nell’arco di tre anni e mezzo.

All’inaugurazione dello svincolo, con il taglio del nastro sopra il viadotto, c’erano tutti i protagonisti di questo progetto. Ad iniziare dal presidente dell’autostrada Brescia-Padova Flavio Tosi. E poi il vicepresidente dell’A4 Holding Costantino Toniolo, il presidente e il vicepresidente del Consiglio regionale Veneto Roberto Ciambetti e Massimo Giorgetti, l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan, il consigliere provinciale Santo Montagna, il sindaco di Montecchio Milena Cecchetto. Erano presenti i sindaci dei Comuni limitrofi, ma anche i rappresentanti delle categorie economiche, le forze dell’ordine e un centinaio di cittadini.

Durante la benedizione dell’opera, lunga un chilometro e mezzo, è stato il parroco di San Paolo, don Guido Bottega, a sottolineare la storicità della circostanza. «Quest’anno ricorrono i 60 anni della morte del fondatore di Alte, Pietro Ceccato, che sicuramente avrebbe approvato quest’opera». Dell’importanza della bretella di Alte ma soprattutto sul peso che rappresenta per la viabilità il futuro casello, hanno parlato sia Tosi che Toniolo: «Finalmente siamo arrivati a questa giornata. In quest’area del Vicentino abbiamo dato una parziale risposta. Certo manca il casello ma oggi la bretella è una realtà grazie alla collaborazione di tutti i livelli che hanno lavorato per questo traguardo - ha osservato il presidente della Brescia-Padova -. La prossima settimana il Cipe sbloccherà il piano finanziario e quindi si potranno definire anche tempi e modi degli investimenti per la Valdastico Nord».

Il vicepresidente dell’A4 Holding ha poi spiegato i prossimi passi per la realizzazione della nuova autostazione che sorgerà fra Montebello e Montecchio. «Fra due mesi approveremo il progetto esecutivo, poi passeremo alle autorizzazioni di Anas. E nei prossimi mesi indiremo la gara pubblica per l’affidamento. Nel giro di tre anni e mezzo, secondo i tempi contrattuali previsti, si potrà vedere anche la realizzazione del casello. Sappiamo bene che si tratta di un nodo strategico e per questo motivo cercheremo di anticipare più possibile i tempi».

«Questo nodo stradale era pesante anche per le valli dell’Agno e del Chiampo - ha aggiunto Santo Montagna - Dobbiamo ringraziare l’Amministrazione montecchiana perché è riuscita ad ottenere un risultato importante non solo per la città ma per tutta la provincia». L’assessore Donazzan, infine, ha evidenziato che inaugurare opere che non riguardano un solo Comune significa guardare oltre, verso un territorio più ampio: «Questo è un territorio che dà molto e al quale si deve restituire molto: dobbiamo dotarlo di grandi opere infrastrutturali che permettono alle aziende e ai lavoratori di operare meglio».

Antonella Fadda

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