<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Antenna selvaggia Blitz impossibili in 3 casi su quattro

Si rivela complesso contrastare il caos antenne in città. MASSIGNAN
Si rivela complesso contrastare il caos antenne in città. MASSIGNAN
Si rivela complesso contrastare il caos antenne in città. MASSIGNAN
Si rivela complesso contrastare il caos antenne in città. MASSIGNAN

Giorgio Zordan Antenne paraboliche spuntate come funghi, perlopiù sui poggioli dei grandi condomini, in particolare quelli di Alte, ma anche in altre parti della città. Troppe e soprattutto installate dove non si potrebbe fornendo un colpo d’occhio sgradevole. Se n’è parlato in Consiglio comunale in seguito ad una interrogazione del consigliere Sonia Perenzoni (M5S) con la quale chiedeva come l’Amministrazione comunale stesse operando per porre un freno alla situazione e quindi far rispettare il regolamento comunale, sull’installazione delle parabole «che sembrano essere poste in modo approssimativo e posticcio». L’attività di controllo da parte della polizia locale non è mancata, ma numerosi sono gli ostacoli incontrati. «I controlli, effettuati nella maggior parte in abitazioni di persone extracomunitarie, si sono rivelati – ha risposto l’assessore Carlo Colalto - procedimenti avidi di tempo, e spesso anche inutili per le non indifferenti difficoltà nel trovare qualcuno in casa o disposto ad aprire per raggiungere il poggiolo. Inoltre, in caso di accesso, mai l’inquilino ha dichiarato di essere lui il proprietario, che era già installata dal precedente inquilino nel frattempo emigrato all’estero in località di cui non si conosce il recapito». Problematica dunque la rimozione. «Nella maggior parte dei casi - ha continuato l’assessore - la persona ha ribadito l’impossibilità di spostare cose di proprietà di altri. Diverse volte poi è anche impossibile accertare l’esatta corrispondenza dell’apparecchio a quel particolare appartamento». Non sono comunque mancate le sanzioni. Nel 2016 sono stati elevati 17 verbali dei quali 5 sono stati pagati incassando 800 euro (la sanzione ammonta a 160 euro), 6 hanno visto presentare ricorso al dirigente competente, e i restanti notificati per posta non sono stati ancora pagati. Per questi ultimi verrà emanata l’ordinanza di ingiunzione, seguita poi dall’iscrizione a ruolo della somma ed eventuale procedura di pignoramento. Nel 2017 dei 37 appartamenti soggetti a controllo ne sono stati sanzionati 9: 6 sono stati notificati, per 2 c’è la notifica in corso, per 1 è stato presentato ricorso. Per gli altri 28 rimasti chiusi sono stati avviati controlli catastali per permettere di notificare i verbali per posta. Per una ventina di essi gli accertamenti catastali dovrebbero portare ad attribuire esattamente i poggioli con le antenne ai rispettivi appartamenti. «Dai controlli e dai colloqui effettuati - ha concluso Colalto - non è mai emersa una richiesta di ottenimento di aiuti economici per la messa a norma dell’antenna, come permette il regolamento comunale. I controlli effettuati potrebbero sembrare pochi, in realtà sono da considerarsi congrui rispetto al tempo impiegato e soprattutto in rapporto ad altri servizi, più necessari, come quelli sulle strade. La problematica da superare rimane quella sulla possibilità di giungere fattivamente e coattivamente alla rimozione dell’antenna, per ottenere la quale occorrerà entrare in proprietà privata, sequestrando anche l’apparecchio. Questa tematica, al tempo della stesura del regolamento era solo teorica, sarà oggetto di approfondimento sia sotto il punto di vista procedurale e giurisprudenziale ma soprattutto accertando eventuali pronunciamenti in materia assunti dal tribunale di Vicenza». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti