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Arzignano

I genietti
delle medie creano
la casa del futuro

I  genietti in erba con il modello della casa domotica.  FOTO MASSIGNAN
I genietti in erba con il modello della casa domotica. FOTO MASSIGNAN
I  genietti in erba con il modello della casa domotica.  FOTO MASSIGNAN
I genietti in erba con il modello della casa domotica. FOTO MASSIGNAN

Una “smart house”, casa intelligente, che regola, grazie a sensori esterni, l’illuminazione delle stanze in base alla luce del sole, che fa abbassare in automatico le tapparelle e che chiude in modo autonomo le porte, quando si esce dalla stanza, per mantenere le differenti temperature selezionate. Oppure una stampante in 3D, che realizza qualsiasi tipo di oggetto, dal portapenne agli orecchini. E ancora un raspberry, una sorta di minicomputer tascabile. Tutti realizzati dagli studenti del comprensivo Parise nell’ambito del progetto “Scenari tecnologici”, partito a settembre in collaborazione con l’associazione “Connessioni Didattiche” del prof. Bruno Bruna e che ha impegnato circa 130 ragazzi in una serie di workshop il sabato, giorno di chiusura della scuola organizzata con la settimana corta.

Ma i ragazzi di prima, seconda e terza media che al comprensivo Parise già studiano robotica e che nel 2015 avevano creato alcune app per il computer, hanno una vera passione per la tecnologia e per i linguaggi programmatici. E venerdì, quando si è chiuso il progetto all’auditorium della scuola una loro rappresentanza ha presentato il frutto del lavoro.

Lorenzo Bevilacqua, Leonardo Biolo, Stefano Marano, Giovanni Meneguzzo, Giulio Pozza, Leonardo Silvagni e Gabriele Singe sono solo alcuni dei “nativi digitali”. Hanno realizzato, insieme a Nicolò Dal Fitto, la stampante in 3D. «L’abbiamo costruita noi – spiegano – e alcune parti in plastica sono realizzate con un’altra stampante in 3D. E possiamo utilizzare solo un tipo di plastica per la stampa. Altrimenti gli usi sarebbero molti di più».

In tema di domotica guardano con soddisfazione alla casa intelligente. E al risparmio energetico che consente di ottenere. Hanno affrontato Arduino, il linguaggio C di programmazione del computer, l’animazione in 3D. «Per far camminare il nostro Steve qualche secondo ci vogliono ore di lavoro» spiegano. Molti di loro, classe terza, continueranno gli studi al Rossi a Vicenza. Qualcuno, grazie al raspberry, ha creato un sistema anti-intrusione. «Manda una mail se qualcuno entra in casa in tua assenza». A giugno ci sarà il “RoboCamp” mentre Connessioni Didattiche, con il sostegno di alcuni sponsor, ha lanciato il concorso “Robby, creatività robotica” per studenti tra i 6 e i 16 anni delle scuole della Valchiampo, allargato al Ceccato e al Rossi.

Luisa Nicoli

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