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Montecchio e Arzignano

I bimbi islamici
cantano
sotto l’albero

Nella foto d’archivio un coro di studenti canta le carole natalizie durante una recita scolastica
Nella foto d’archivio un coro di studenti canta le carole natalizie durante una recita scolastica
Nella foto d’archivio un coro di studenti canta le carole natalizie durante una recita scolastica
Nella foto d’archivio un coro di studenti canta le carole natalizie durante una recita scolastica

«Mio figlio Yassine partecipa regolarmente alle recite con i canti del Natale, da sempre». A dirlo è Mohamed Nejmy, 47 anni, nazionalità italiana e origini marocchine, da nove anni segretario del centro culturale islamico “La Conversione” di Arzignano, che vive in città dal 1990.

«Mio figlio non partecipa all’ora di religione e non mangia carne di maiale, ma alle iniziative scolastiche per il Natale c’è. Da quando andava all’asilo. Ho anche la registrazione delle sue recite e dei cori sul telefonino. È giusto così, è un bambino e bisogna lasciarlo crescere con gli altri suoi coetanei. Lui è cittadino italiano. Viviamo in questo paese».

Il figlio di Mohamed Nejmy frequenta la quinta elementare a Villaggio Giardino, dove la percentuale degli alunni stranieri è superiore di quella degli italiani e sfiora il 72 per cento. «Abbiamo già allestito il presepe e l’albero di Natale nell’atrio della scuola di Villaggio Giardino - spiega il dirigente scolastico del comprensivo “Parise“. Pier Paolo Frigotto – e il 22 dicembre è programmato l’evento ”Babbo Natale a scuola” che porterà a tutti i bambini matite e colori. Per loro è un momento di gioia, di festa e l’adesione è totale. Si divertono molto tutti insieme».

In tutte le scuole degli istituti di Arzignano il Natale si festeggia con concerti e recite nella più classica tradizione natalizia, a cui partecipano divertendosi con i coetanei anche i bambini stranieri.I plessi delle elementari di Castello, oltre il 7 per cento di stranieri, e di Tezze che arriva quasi al 22 per cento, organizzano il concerto di Natale, con canti e suoni della tradizione, in chiesa. Presenti i bambini stranieri e i genitori ad assistere. «Le insegnanti chiedono chi voglia partecipare - continua il dirigente Frigotto - ma finora nessuno si è mai tirato indietro».

Anche alle elementari di San Bortolo tutti presenti all’arrivo di Babbo Natale con i doni e a Costo presepe e albero di Natale allestito tutti insieme. Alla scuola dell’infanzia San Bortolo, dove gli stranieri sono circa il 19 per cento, la festa di ”Natale Insieme” si celebra con la partecipazione di tutti, al teatro Mattarello il 21 dicembre. Alla media Motterle infine i ragazzi dell’indirizzo musicale diventano protagonisti del concerto scolastico, a cui però sono coinvolti tutti, e ogni classe comunque organizza un momento di tradizioni natalizie: qui gli stranieri sono oltre il 19 per cento.

«Il tutto avviene nel rispetto reciproco - conclude Frigotto - i bambini di tutte le religioni ed etnie cantano e partecipano al Natale. Alle famiglie che non si avvalgono dell’ora di religione facciamo una comunicazione specifica e avvisiamo anche che alcuni concerti sono programmati in chiesa, ma non ci sono mai stai problemi. Essere inclusivi non significa rinnegare quello che siamo e quindi le nostre tradizioni».

Una volta Yassine, il figlio Mohamed Nejmy, ha portato a casa l’albero di Natale. «Allora gli ho spiegato perché noi non lo festeggiamo e che la religione cristiana è diversa. Noi abbiamo le nostre tradizioni e la nostra religione. Ma lui è cittadino italiano. Viviamo in questo paese. Questo non significa adottare altre abitudini o tradizioni ma i canti di Natale non fanno niente di male».

Spiega, infine, il segretario del centro culturale islamico di Arzignano “La Conversione”: «Io ho quattro figli. Il più grande frequenta l’istituto superiore ”Galilei“. I più piccoli invece andranno presto all’asilo e anche loro parteciperanno alle iniziative per il Natale. Perché escludere un bambino di 7 o 8 anni? Davvero non vedo dov’è il problema».

Luisa Nicoli

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