<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Via libera al gassificatore «Ora si spenga la caldaia»

La sede della Profilegno, ditta che ha realizzato il gassificatore
La sede della Profilegno, ditta che ha realizzato il gassificatore
La sede della Profilegno, ditta che ha realizzato il gassificatore
La sede della Profilegno, ditta che ha realizzato il gassificatore

Il gassificatore di Valproto è stato messo in funzione. «Lo ha comunicato la ditta Profilegno alla Provincia - riferisce il sindaco di Torri di Quartesolo, Ernesto Ferretto -. Ora la ditta ha novanta giorni di tempo per metterlo a pieno regime. In questo periodo Arpav e Provincia faranno le loro verifiche e allo scadere di novanta giorni la vecchia caldaia dovrà essere dismessa». Pare che sia visibile la luce in fondo al tunnel della vicenda che per un anno ha visto le municipalità di Torri e Quinto scambiarsi schermaglie al confine tra le frazioni di Parola e Valproto. Qui la ditta Profilegno, specializzata in pavimenti in legno, aveva presentato al Comune di Quinto la richiesta per la realizzazione di un gassificatore che utilizzando scarti non trattati di legname e ramaglie avrebbe dovuto produrre energia per il funzionamento degli essiccatori della ditta e il riscaldamento dei capannoni. Un fatto che ha scatenato le proteste di alcuni residenti, soprattutto di Marola, preoccupati per l’impatto acustico e ambientale dell’impianto e fermamente contrari all’opera. Ne è sorto il Comitato di via Castello, dal nome della via dove ha sede l’azienda, una strada divisa a metà dal confine tra le due municipalità. Il Comitato ha trovato un interlocutore nell’amministrazione di Torri, che non si è mai schierata contro il gassificatore ma ha trovato da ridire sull’impatto viabilistico dell’opera, considerato l’elevato numero di camion che avrebbero dovuto transitare per via Castello, e sul funzionamento della caldaia che avrebbe continuato a funzionare in affiancamento al gassificatore, con una maggiore emissione di polveri sottili. Alla fine, la Profilegno ha ottenuto il permesso di realizzare il gassificatore e di mantenere attiva la caldaia. Un fatto che ha portato il Comune di Torri a rivolgersi prima al Tar, senza successo per la scadenza dei termini di presentazione del ricorso e, successivamente, al Capo dello Stato. In seguito le parti hanno concordato di appellarsi nuovamente al tribunale amministrativo regionale, nel frattempo, però, l’azienda aveva comunicato di voler rimuovere la caldaia, facendo venire meno l’oggetto del contenzioso e portando il Tar a rigettare il ricorso. Questo accadeva a fine 2017, ma la storia sarebbe continuata. Per una serie di inconvenienti tecnici, infatti, la ditta non è mai stata in grado di mettere in funzione il gassificatore, e, di conseguenza ha mantenuto in funzione il vecchio impianto di riscaldamento, dal quale, nella fase di avviamento, sprigionava colonne di fumo nero. Un fatto che ha allarmato ulteriormente i residenti e alimentato la tensione e i sospetti tra i due Comuni, con il sindaco di Torri che arrivava a dirsi preoccupato che l’azienda non volesse mantenere gli impegni presi e che il Comune di Quinto e la Provincia non collaborassero. Il Comitato tira in ballo il Comune, che risponde. «Abbiamo avuto anche in questi giorni segnalazioni di fumi e odori dai residenti - afferma Ferretto -. Ma Arpav e la polizia locale hanno assicurato che tutto è nella norma. Se tutto fila liscio, a metà gennaio la caldaia verrà dismessa». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Andrea Frison

Suggerimenti