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Una casa ai vigili sfrattati dal terremoto

Il modulo abitativo portato a Montemonaco e che ospiterà gli uffici della polizia locale e quelli tecniciUna tendopoli attrezzata nella zona terremotata di Montemonaco
Il modulo abitativo portato a Montemonaco e che ospiterà gli uffici della polizia locale e quelli tecniciUna tendopoli attrezzata nella zona terremotata di Montemonaco
Il modulo abitativo portato a Montemonaco e che ospiterà gli uffici della polizia locale e quelli tecniciUna tendopoli attrezzata nella zona terremotata di Montemonaco
Il modulo abitativo portato a Montemonaco e che ospiterà gli uffici della polizia locale e quelli tecniciUna tendopoli attrezzata nella zona terremotata di Montemonaco

Nella settimana precedente il natale, il Gruppo volontari Colli Berici Protezione Civile Longare ha consegnato un modulo abitativo di proprietà comunale al Comune di Montemonaco, in provincia di Ascoli Piceno, piccolo centro colpito dal terremoto dell’estate scorsa.

Dopo essere stato impiegato in Umbria nel 1995, quindi a l’Aquila, attualmente si trovava nel comune emiliano di San Felice sul Panaro, concesso gratuitamente con la formula del comodato d’uso, all’Auser, un’associazione che fornisce servizi alla persona, in particolare trasporti per anziani e disabili.

«In primavera con il ripristino dei locali dell’associazione il modulo era stato liberato per cui attendevamo il momento opportuno per andare a riprenderlo - spiega Bruno Zigliotto presidente del Gruppo volontari Colli Berici Protezione Civile Longare -. Il nuovo terremoto in centro Italia ci ha indotto a sospendere ogni operazione per il recupero del modulo in attesa di verificare la possibilità di un suo possibile impiego nella nuova situazione di emergenza che si era creata».

Possibilità giunta con la richiesta a metà dicembre da parte del Comune piceno di Montemonaco. Una piccola municipalità di appena 700 abitanti dove la Regione Veneto ha allestito un campo di vettovagliamento alla cui gestione si avvicendano settimanalmente le varie provincie con i loro gruppi di intervento.

L’EFFICIENZA. «A seguito di una formale richiesta del sindaco di Montemonaco Onorato Gibelli al Comune di Longare – spiega Bruno Zigliotto - tramite il referente provinciale della Regione Veneto abbiamo messo a disposizione il nostro modulo. All’indomani della richiesta eravamo già operativi e in tre giorni abbiamo svolto l’intera missione. Nonostante fossero giorni lavorativi abbiamo dimostrato una notevole efficienza e capacità di intervento. In una giornata una prima squadra ha smontato il modulo a San Felice con il sostegno di un’auto gru messo a disposizione dall’amministrazione comunale, una seconda squadra poi in altri due giorni ha allestito il modulo trasportato a Montemonaco con un camion di fornito da un’impresa locale».

Il modulo abitativo, dunque, prestato a titolo gratuito con la consueta formula del comodato d’uso, è stato collocato nel centro del paese di Montemonaco a ridosso della farmacia.

L’UTILIZZO. «Data l’inagibilità delle scuole e del municipio verrà usato dal Servizio di polizia locale e dall’Ufficio tecnico comunale – conclude il presidente Zigliotto –. Poter dare un punto di riferimento nel centro storico è il nostro contributo per far ripartire l’amministrazione comunale elemento essenziale per la ripresa della paese. Con il sindaco di Montemonaco siamo ora in continuo contatto, sempre pronti a dare una mano secondo le nostre possibilità se c’è bisogno. Siamo davvero felici di aver dato un contributo alle popolazioni così duramente colpite dal terremoto che ha distrutto interi paesi del centro Italia».

Albano Mazzaretto

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