<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Grumolo delle Abbadesse

Un murales
d’autore
per il municipio

L’artista Scotolati al lavoro in municipio. FOTO MARINI
L’artista Scotolati al lavoro in municipio. FOTO MARINI
L’artista Scotolati al lavoro in municipio. FOTO MARINI
L’artista Scotolati al lavoro in municipio. FOTO MARINI

GRUMOLO. Quasi quaranta giorni di lavoro, numerosi pastelli ad olio consumati e un quaderno pieno zeppo di appunti letti e riletti. Tutto questo, per la realizzazione di un dipinto murale che qualcuno ha già ribattezzato “La Cappella Sistina” di Grumolo delle Abbadesse. L’opera in questione, disegnata su una parete interna del municipio, alta quattro metri e larga cinque, è firmata da Gabriele Scotolati, noto artista vicentino che, su richiesta dell’Amministrazione, ha riprodotto gli scorci più caratteristici del paese, tra splendide ville, paesaggi ed edifici storici.

 

L’idea è nata durante la Festa del Riso dell’anno scorso, quando Scotolati allestì una mostra dei suoi disegni proprio a Grumolo. «Gli amministratori mi chiesero se era possibile abbellire una delle pareti del municipio, disegnando alcuni degli scorci più caratteristici del paese - spiega l’artista berico -. Quest’inverno ho quindi visitato le ville di Grumolo, prendendo appunti e facendo molte foto». Il lavoro vero e proprio è iniziato il 10 luglio e si è concluso il 18 agosto. «Ho lavorato quasi tutti i giorni, tranne le domeniche, per circa 8 ore al giorno. Per la prima volta nella mia carriera, ho dovuto utilizzare un carro mobile, per poter raggiungere anche i punti più alti della parete». L’opera, come detto, raffigura alcune delle splendide ville di Grumolo, tra le quali Villa Chiericati, situata nella frazione di Vancimuglio, Villa Godi Piovene e Villa Bettinardi, a Sarmego, e Villa Canal, situata a pochi passi dal centro del paese. Non mancano poi altri elementi caratteristici di Grumolo, come le tre chiese, la roggia Moneghina, la corte Matteazzi con l’antico mulino, il vecchio municipio e perfino quello nuovo. «Mi sono permesso qualche piccola libertà artistica - continua Scotolati -, solo per la completezza e la simmetria dell’opera intera. Ad esempio i campanili delle tre chiese non sono nell’esatta posizione. Ho usato la fantasia, poi, per disegnare il castello di Grumolo, la cui esistenza è documentata, anche se non ci sono disegni che lo raffigurano. Il mio “pezzo” preferito? Villa Bettinardi. Nel disegno ho voluto darle l’imponenza che merita». Al centro dell’opera, abbellita da due piante di riso (prodotto tipico del paese), non poteva che esserci lo stemma di Grumolo.

 

La tecnica utilizzata da Scotolati per la realizzazione del murales, è quella dei pastelli ad olio. «Uso questa tecnica da quando ho esordito, nel 1981, ed è quella che preferisco. Utilizzo una combinazione di colori e non un colore unico». Nessun pericolo che il disegno possa sbiadire in futuro. «La parete è interna e non risente delle intemperie e neanche della luce - conclude il disegnatore -, inoltre è posizionata molto in alto e quindi non può essere toccata o rovinata. Questo lavoro mi ha dato molta soddisfazione, perché penso che anche la quotidianità dei piccoli paesi vada rappresentata. Ringrazio l’Amministrazione di Grumolo per la fiducia che mi ha dato».

Marco Marini

Suggerimenti