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Un futuro per i disabili fra norme e creatività

Un momento del convegno organizzato a Costozza. MAZZARETTO
Un momento del convegno organizzato a Costozza. MAZZARETTO
Un momento del convegno organizzato a Costozza. MAZZARETTO
Un momento del convegno organizzato a Costozza. MAZZARETTO

“Costruire un futuro ai nostri disabili” è stato il tema di un convegno ospitato a Costozza dalla Fondazione Mauro Baschirotto, l’associazione per la ricerca sulle malattie rare a Costozza, organizzato dalla Coop. MeA Mosaicoeaias e l’Associazione Famiglie Mosaico. Un confronto sulle nuove prospettive e le possibili indicazioni operative, a seguito della legge 112/2016 “Dopo di noi” e delle successive delibere regionali. Introdotto dal dottor Matteo Bonani, il tema della prima parte del convegno è stato contestualizzato dal film “Creatività accessibile” realizzato dall’Atelier del cartone animato di Ravenna. «La legge - è stato detto - dà la possibilità di lavorare sempre più in rete tra strutture pubbliche, private e famiglie per cui c’è tutto un lavoro da programmare insieme». Riguardo al video, il messaggio è basato sull’idea di salute non come assenza di malattia ma di un luogo e un modo in cui si trova un proprio posto e ci si trova bene. «La creatività è accessibile a tutti – ha sottolineato il dottor Matteo Bonani – e tutti possono esprimere la propria creatività se stimolati nel giusto modo. Al di là dei limiti oggettivi che definiscono il disabile, si devono trovare modalità, sistemi, strade per andare oltre i limiti, che a volte sono quelli che noi ci poniamo». Il dottor Mauro Burlina responsabile del servizio per le disabilità dell’Ulss 8 ha illustrato la legge 112 ma soprattutto i decreti regionali e il bando “Dopo di noi” che l’Ulss 8 sta mettendo a punto per accogliere e indicare tutte le opportunità e le possibilità date dalla legge e i Dgr. A conclusione del convegno, il dottor Alberto De Tata ha illustrato le varie ipotesi di lavoro progettuale in rete, la grande opportunità offerta in questi ultimi anni sul fronte della disabilità e della cooperazione. Alla luce della legge 112 e della riforma del terzo settore, la proposta che viene dalle cooperative sociali che si occupano di disabilità è quella di incrementare o completare lo sviluppo della rete Ccs (consorzio cooperative sociali), attraverso l’attivazione di laboratori con le famiglie, le persone disabili, la comunità locale». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Albano Mazzaretto

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