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Tonnellate di pietre per arginare le piene

Il tratto del torrente Onte interessato dalle frane delle sponde
Il tratto del torrente Onte interessato dalle frane delle sponde
Il tratto del torrente Onte interessato dalle frane delle sponde
Il tratto del torrente Onte interessato dalle frane delle sponde

Oltre ottocento tonnellate di pietre contro le frane e le nutrie nel torrente Onte di Sovizzo. Sono stati conclusi recentemente i lavori di manutenzione che hanno riguardato il corso d’acqua. Un lavoro definito importante dal consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta dal momento che un tratto della sponda del torrente era stata soggetta a frane dopo le piogge. L’intervento ha previsto l’impiego di 837 tonnellate di pietre. «Le attività di manutenzione sono spesso sottovalutate e non se ne considera la portata e l’importanza prima che avvengano delle sciagure – spiega il presidente del Consorzio, Silvio Parise – pertanto programmare questi lavori nel territorio è strategico. Monitorare costantemente i corsi d’acqua e lo stato di manutenzione delle sponde e dei fondi appare fondamentale per garantire la sicurezza ai territori». Ed il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, in un territorio che si estende per ben 98 comuni, tra Padova, Verona e Vicenza, svolge regolarmente questo compito. «Nel caso specifico abbiamo eseguito un lavoro particolarmente importante, dal momento che – continua il presidente Parise – è stata ripresa una frana con l’utilizzo di pietrame per 210 metri di estensione, nel tratto alla sinistra idraulica del torrente Onte, in località Peschiera dei Muzzi, così da fortificare le sponde per eventuali e futuri attacchi dell’acqua corrente. Anche per protezione dalle nutrie, che sono diventate negli ultimi anni una vera e propria insidia per la sicurezza idraulica». Non è il primo intervento nel corso d’acqua da parte del Consorzio che l’inverno scorso aveva eseguito dei lavori nel tratto a valle del ponte in località Valdimolino Recentemente il Consorzio ha eseguito numerosi analoghi interventi, in diverse aree del territorio di competenza. «L’impiego di pietrame è considerevole, se si pensa che mediamente ne vengono utilizzati non meno di 1.5 metri cubi per ogni metro lineare di sponda – conclude il presidente – per rendere l’idea della portata dei lavori che vengono eseguiti. Tutto ciò, naturalmente, ha lo scopo di incrementare la sicurezza idraulica dei territori, a tutto vantaggio della collettività e delle imprese». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

A.F.

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