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«Sul gassificatore decida il Tar»

L’esterno dell’azienda che ha ottenuto, a Valproto,  l’autorizzazione all’impianto di biomasse. ARCHIVIO
L’esterno dell’azienda che ha ottenuto, a Valproto, l’autorizzazione all’impianto di biomasse. ARCHIVIO
L’esterno dell’azienda che ha ottenuto, a Valproto,  l’autorizzazione all’impianto di biomasse. ARCHIVIO
L’esterno dell’azienda che ha ottenuto, a Valproto, l’autorizzazione all’impianto di biomasse. ARCHIVIO

Un ricorso al Tar contro il gassificatore di Valproto. È la mossa che sta studiando il Comune di Torri, dopo l’ok dato dal Comune di Quinto alla ditta Profilegno Srl che aveva chiesto il permesso di poter realizzare un impianto alimentato a biomasse nei pressi della sua sede di Valproto, in via Castello. Un mese fa l’ufficio tecnico del Comune ha provveduto a convocare la conferenza dei servizi per analizzare il progetto dell’azienda, raccogliere eventuali integrazioni e dare, o meno, parere positivo. Al termine dell’istruttoria, la Profilegno ha avuto il via libera per la realizzazione dell’impianto. Il Comune di Torri, però, ha deciso di impugnare il provvedimento davanti al tribunale amministrativo di Venezia. «Non abbiamo niente contro la Profilegno, né contro il gassificatore e nemmeno contro il Comune di Quinto – dichiara il sindaco di Torri Ernesto Ferretto –. L’azienda di Valproto si trova proprio al confine con la nostra frazione di Marola, e nei dintorni vivono una decina di famiglie. A preoccuparci è la quantità di polveri sottili che l’azienda produrrà con il nuovo gassificatore».

L’IMPIANTO. L’impianto che realizzerà l’azienda, avrà una potenza di 800 KW. Sfruttando il processo di pirolisi anaerobica, genererà calore e energia elettrica da ramaglie e scarti di lavorazione di legno non trattati. L’energia prodotta servirà a produrre il calore necessario al processo di essicazione del legno e al riscaldamento degli ambienti dell’azienda. L’energia elettrica in eccesso verrà immessa nella rete pubblica e venduta all’Enel. «Con l’impianto a biomasse non ridurremo le polveri sottili, anzi, le ridurremo drasticamente», ha dichiarato giorni fa al nostro giornale il titolare dell’azienda, Nicola Bolcato, aggiungendo che il gassificatore permetterà all’azienda «di ridurre drasticamente l’utilizzo dell’attuale caldaia, che utilizzeremo solo per integrare il riscaldamento durante i mesi più freddi». Il punto critico, per il Comune di Torri, è proprio questo. «Il gassificatore dimezzerà le polveri sottili – spiega il sindaco -. Ma chi controllerà che l’attuale impianto di riscaldamento funzionerà solo occasionalmente? Attualmente l’azienda produce una tonnellata di polveri sottili ogni anno. Che ne produca metà con il gassificatore è un’ottima cosa, ma se il vecchio impianto continuerà a funzionare, nell’aria verranno immesse una tonnellata e mezza di polvere sottili». Per il sindaco, ce n’è abbastanza per il ricorso al Tar. «Abbiamo già incaricato uno studio di professionisti e un avvocato, entro fine maggio presenteremo il ricorso – conclude Ferretto -. Siamo convinti che l’istruttoria non sia stata fatta in maniera corretta e abbia tralasciato alcuni aspetti. Vogliamo verificare che siano state rispettate tutte le normative in merito alla salute pubblica».

LA TECNICA. La pirolisi anaerobica è una tecnica inventata ad inizio ‘900. In sintesi, le biomasse vengono accumulate in un contenitore privo di ossigeno. Più scendono e più la temperatura aumenta, fino a provocare un cambiamento di stato che trasforma parte delle biomasse in un gas molto caldo e parte in “biochar”, una specie di carbone.

Andrea Frison

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