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«Silenzio inquietante sulla Zanella»

Sulla vicenda della chiusura della Zanella interviene anche il sindaco
Sulla vicenda della chiusura della Zanella interviene anche il sindaco
Sulla vicenda della chiusura della Zanella interviene anche il sindaco
Sulla vicenda della chiusura della Zanella interviene anche il sindaco

Due settimane fa l’annuncio choc della chiusura, con la bomba dei licenziamenti per 95 lavoratori deflagrata a pochi giorni dal Natale, preludio, si immaginava, di una rivolta per tentare il tutto per tutto. Invece, dal 15 dicembre, sul caso Zanella è calato il silenzio. Un silenzio assordante se si pensa che in ballo, nella decisione del gruppo statunitense Tengram di smantellare lo storico stabilimento del pantalone di via Leopardi, ci sono quasi 100 dipendenti e le loro famiglie più un indotto da quantificare e una tradizione cinquantennale di imprenditorialità e made in Italy che rischia di andare perduta. Mancano pochi giorni, il termine è per la metà di gennaio, al sipario definitivo su una delle realtà storiche della sartorialità vicentina, un brand che, per decenni, è stato sinonimo di lusso, eleganza, artigianalità. Lo stesso brand che Tengram intende continuare a spingere soprattutto sul mercato statunitense facendolo però produrre, a minori costi, in altre zone d’Italia o all’estero, lasciando a casa maestranze, per il 90% donne e la metà di Caldogno, buona parte di quel prodotto di qualità così apprezzato Oltreoceano.

Per questo il sindaco Nicola Ferronato ha deciso di prendere carta e penna e scrivere a quanti, direttamente o indirettamente, sono coinvolti nel caso Zanella: i vertici di Tengram e della controllata Vicenza Manufacturing, le sigle sindacali ma anche, soprattutto, il governatore Luca Zaia, l'assessore regionale al lavoro Elena Donazzan e il presidente della Provincia Achille Variati.

«Sento il dovere morale di lanciare un accorato appello affinché si faccia il possibile per tentare di risolvere una grave situazione di emergenza occupazionale e sociale deflagrata in modo del tutto imprevisto, con una decisione immotivata e per noi assolutamente incomprensibile», alla luce di ordinativi pronti, nuovi macchinari acquistati e un futuro immediato che appariva quasi roseo. «Tutto cancellato con un colpo di spugna», attacca Ferronato che parla di «silenzio inquietante sulla vicenda, quasi rassegnazione o peggio, disinteresse».

«Non c'è stata nessuna presa di posizione forte da parte di Regione e Provincia che n altre vertenze, con un numero minore di occupati a rischio, come Recoaro - San Pellegrino, erano giustamente scese in campo con risolutezza. Nessuna levata di scudi da parte delle categorie produttive in difesa di 95 famiglie che ora si sentono abbandonate». Alle istituzioni il sindaco chiede risposte rapide, per riaprire un canale di dialogo con Tengram e Vicenza Manufacturing e per capire in che modo la nuova proprietà possa pensare di delocalizzare, se così sarà, altrove in Italia: «I contratti di lavoro non dovrebbero essere uguali in tutto il Paese?».

«Zanella è nata e cresciuta grazie ai sacrifici di generazioni di lavoratori – conclude Ferronato – famiglie che non meritano oggi di subire uno scippo così grave senza che nessuno le difenda».

Giulia Armeni

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