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Selfie vicino ai binari
«Una soluzione subito»

Il tratto vicino ai binari scelto dai teenager per i selfie estremi. MARINI
Il tratto vicino ai binari scelto dai teenager per i selfie estremi. MARINI
Il tratto vicino ai binari scelto dai teenager per i selfie estremi. MARINI
Il tratto vicino ai binari scelto dai teenager per i selfie estremi. MARINI

«Quel tratto vicino ai binari va messo in sicurezza il prima possibile. O con una rete, o in qualche altra maniera. Il compito spetta alle Ferrovie, ma se i loro tempi di intervento non saranno adeguati, dobbiamo trovare noi una soluzione rapida, prima che qualcuno si faccia male». Non usa mezzi termini Ernesto Ferretto, sindaco di Torri di Quartesolo, in riferimento alla vicenda dei “selfie estremi” scattati da alcuni ragazzini sui binari, qualche secondo prima del passaggio dei treni, a pochi passi dalla stazione di Lerino.

«Agli uffici comunali non è arrivata nessuna segnalazione - continua -, in passato abbiamo contattato le Ferrovie per altri problemi relativi ad alcune aree adiacenti ai binari vicino al centro di Torri, ma non sapevamo di questi».

L’intenzione del Comune è quella di recintare, o perlomeno di impedire l’accesso ai binari, attraverso il passaggio situato nei pressi di via Giovanni Falcone, dove i ragazzini sono stati visti e rimproverati da alcuni residenti.

«Ben vengano i rimproveri di chi vede simili comportamenti - conclude Ferretto -, invito però anche a segnalarli al Comune o alle forze dell’ordine, in modo che si possa intervenire prontamente, senza aspettare che qualcuno si faccia del male».

L’atteggiamento del gruppetto di ragazzini di 12 o 13 anni ha lasciato basiti i residenti di Torri di Quartesolo. «Siamo rimasti tutti molto colpiti quando abbiamo letto di questo fenomeno, non ne sapevamo nulla - spiega Silvia Faltracco, assessore con delega alle politiche giovanili -. Non si tratta di una bravata tipica di quell’età, qui si parla di vita o di morte. Come amministratori, assieme agli insegnanti, abbiamo quindi intenzione di collaborare con le scuole del territorio, per insegnare ai ragazzi a non seguire le mode pericolose dei social, cercando così di far capire quanto preziosa è la vita e quanto è stupido metterla a rischio per una foto o un video fatto con il cellulare».

Marco Marini

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