<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Salta il consiglio, lutto usato per lo scontro politico

La guerra politica non risparmia nemmeno i morti. In foto il municipio
La guerra politica non risparmia nemmeno i morti. In foto il municipio
La guerra politica non risparmia nemmeno i morti. In foto il municipio
La guerra politica non risparmia nemmeno i morti. In foto il municipio

Le minoranze di Bolzano Vicentino hanno approfittato della morte del vicesindaco Sergio De Dea per far saltare il consiglio comunale. La manovra è andata in scena lunedì in sala consiliare. La seduta era stata convocata per ratificare la surroga del consigliere, vicesindaco e assessore scomparso lo scorso 23 maggio. Al suo posto, doveva subentrare il primo dei non eletti nella lista “Un’altra Bolzano”, Andrea De Boni. All’appello del segretario comunale Mario De Vita i tre consiglieri di “Vivere Bolzano” e i due di “Noi con Voi per il Paese” non erano presenti. Il segretario dopo un’ora ha ripetuto l’appello ma la situazione è rimasta invariata.

Così è stata fissata una seconda convocazione del consiglio per il giorno successivo, martedì sera. La scena dei banchi vuoti si è ripetuta, ma stavolta i cinque consiglieri hanno fatto arrivare al sindaco un documento congiunto nel quale motivano politicamente la decisione. “Vogliamo connotare la nostra assenza come un atto di protesta politica con dichiarato obiettivo di far venire meno il numero dei consiglieri assegnati necessario per la validità delle sedute – si legge nel documento -, dimostrando che il sindaco non ha più una maggioranza sufficiente che gli permetta di continuare ad amministrare. Intendiamo con il nostro atto giungere alla naturale ed inevitabile conclusione di questa amministrazione e ottenere dai competenti organi lo scioglimento del consiglio comunale”.

Il testo non fa riferimento alla morte di De Dea. Senza di lui, però, il consiglio è attualmente composto da 5 consiglieri di maggioranza (sindaco compreso) e 5 di minoranza. Il numero legale per rendere valida la seduta è di 5 consiglieri, sindaco escluso.

L’amministrazione può contare sui voti di Gianluigi Feltrin, Samantha Frigo, Marcello Minuzzo, Marilisa Pettinà e del sindaco Daniele Galvan. L'assessore al sociale Gianni Calgaro è frutto di una nomina esterna e pertanto non ha diritto di voto nell'assemblea comunale. Conti alla mano, con il consigliere De Dea prima e con il subentrante De Boni a breve, la maggioranza si regge su 6 voti. Dei cinque consiglieri di minoranza, Diego Albanese, Massimo Carraro e Elisa Pucci formano il gruppo “Vivere Bolzano”, Antonio Rigon e Carlotta Savioli si sono riuniti nel gruppo “Noi con Voi per il Paese”, dopo l'uscita dalla maggioranza.

La morte di De Dea ha quindi creato la possibilità perché il numero legale venisse meno, in caso di assenza dei cinque consiglieri di minoranza. I quali, interpellati in proposito, negano di avere sensi di colpa per averne approfittato. «Non ho sensi di colpa, la morte di De Dea non c’entra, le motivazioni sono tutte politiche», dichiara Diego Albanese, capogruppo di “Vivere Bolzano”. «Non ho sensi di colpa, sto facendo il mio lavoro e utilizzo tutte le possibilità che ci sono per far sì che questa amministrazione finisca», riferisce invece Antonio Rigon di “Noi con Voi per il Paese”.

«Siamo rimasti sconcertati nel vedere come la scomparsa del consigliere Sergio De Dea sia stata strumentalizzata - dichiara il sindaco Daniele Galvan - Un atto veramente ignobile, anche nei confronti dei familiari».

Andrea Frison

Suggerimenti