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Rubati i preziosi dell’antico casato

Uno dei palazzi nobili di Giffoni Sei Casali, località dove è nato il casato  dei Pennasilico. ARCHIVIO
Uno dei palazzi nobili di Giffoni Sei Casali, località dove è nato il casato dei Pennasilico. ARCHIVIO
Uno dei palazzi nobili di Giffoni Sei Casali, località dove è nato il casato  dei Pennasilico. ARCHIVIO
Uno dei palazzi nobili di Giffoni Sei Casali, località dove è nato il casato dei Pennasilico. ARCHIVIO

Questa volta a finire nel mirino e poi nel borsello dei ladri sono stati davvero i gioielli di famiglia. E che famiglia: vittima dei topi d'appartamento che, mercoledì sera, gli hanno svaligiato la casa a Vigardolo rubando in particolare un anello e dei gemelli con lo stemma, è stato il discendente di un nobile casato della Campania, Alessandro Pennasilico. O, riconoscendogli il titolo che dalla metà del Cinquecento la sua famiglia tramanda di figlio in figlio, il marchese Alessandro Pennasilico, erede dell'omonima dinastia che affonda le radici nelle terre pontificie di Giffoni Sei Casali (dice niente il “Giffoni Film Festival”?) in località Sieti, provincia di Salerno. L'uomo, responsabile marketing per un'azienda di automotive di Montebello Vicentino e attivo promotore di eventi per i giovani con diverse amministrazioni comunali, al rientro mercoledì 11 aprile da una serata trascorsa nella vicina Bolzano Vicentino proprio per organizzare un progetto incentrato sui neo laureati ha avuto la spiacevole sorpresa di trovare stanze, armadi e cassetti sottosopra. Qualcuno, approfittando dell'assenza sua e della compagna Licia dall'abitazione al secondo piano in via Monastero, nella frazione monticellese, è infatti riuscito a introdursi dalla finestra della cucina. Una volta all'interno i malviventi hanno aperto ante e mobili, specialmente in camera da letto, portando via sia pezzi di bigiotteria che un orologio di valore e, soprattutto, l'anello e i gemelli d'oro con il blasone, che Pennasilico custodiva come ricordo del glorioso passato. «È chiaro che il valore è soprattutto affettivo, io e i miei fratelli e parenti siamo gli ultimi discendenti del marchesato dei Pennasilico -spiega Alessandro- davvero non ci aspettavamo di venir derubati, stiamo ancora cercando di realizzare quanto accaduto». Secondo il professionista, che da lungo tempo vive a Monticello Conte Otto ma solo da un anno e mezzo si è spostato a Vigardolo, il furto non sarebbe casuale: «È probabile che ci tenessero d'occhio e che dunque abbiano atteso che uscissimo, intorno alle 20.30, per entrare in azione. A quell'ora poi mercoledì c'era la partita Juve- Real Madrid, praticamente non c'era nessuno in giro. Quando siamo rientrati, alle 22.15 più o meno, abbiamo trovato i segni evidenti dell'intrusione, la bigiotteria di Licia, la mia compagna, rovesciata sul letto per selezionarla e decidere cosa prendere e i monili d'oro, purtroppo, scomparsi». Sia l'anello che i gemelli riportano, come detto, l'emblema nobiliare del casato, ovvero una piuma che si conficca in una pietra di silicio, sostenuta da due leoni. «Il marchesato dei Pennasilico, a Giffoni Sei Casali, dove si trova anche il palazzo rinascimentale della famiglia, nacque nel 1550 con primo patriarca Silvio Pennasilico -ricostruisce Alessandro- fino ad arrivare ai giorni nostri, con noi eredi solo del titolo ma di nessun possedimento, anello e gemelli erano gli ultimi cimeli». Antiquari e collezionisti sono dunque avvertiti. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giulia Armeni

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