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«Qui vivono i campioni di calcio e di umanità»

Passeggiando per le strade di Altavilla si potrebbe incontrare il “divin codino” Roberto Baggio. Il campione di Caldogno infatti, che ha debuttato nel Vicenza nel 1983 a 16 anni, dopo una carriera ricca di titoli, tra scudetti e coppe, vicecampione del mondo in azzurro nel 1994, ha preso casa proprio ad Altavilla. Una villa nelle colline. Una scelta, quella di fermarsi qui dal girovagare calcistico, condivisa da altri ex del mondo del pallone. Così al “Camper delle notizie” del Giornale di Vicenza al mercato si incrocia Maurizio Memo, 68 anni, nativo di Burano, dai primi anni Ottanta residente ad Altavilla, portiere di Foggia, Bologna, Atalanta e Vicenza, e ancora Spal e Treviso. «Ho comperato casa ad Altavilla grazie a Paolo Rossi e Giancarlo Salvi – racconta – e mi sono trovato bene. Così non sono più andato via». Qui ad Altavilla vivono anche i due figli Andrea e Silvia, nati a Foggia, e soprattutto i tre nipotini Ginevra, Mattia e Agata. «E sono comunque vicino ai miei fratelli che vivono a Jesolo, dove ho un’altra casa» precisa. Di Altavilla Maurizio Memo, che ora fa soprattutto il nonno «ho chiuso con il calcio quattro anni fa alla Sambonifacese» dice, apprezza la tranquillità. «Siamo comunque vicini a Vicenza ma qui ci si può rilassare con una passeggiata. O con un giro in bicicletta. Baggio? Ha la villa in collina. Ogni tanto lo vediamo. Adesso è da un po’ che non lo incontro». E con Baggio si apre il libro dei ricordi. Che sono tanti. Maurizio Memo al camper delle notizie mostra orgoglioso una foto con il portiere della Juventus Dino Zoff. «Era il 1983. Amichevole a Vicenza. Si stavano preparando per la finale di Coppa dei Campioni ad Atene. Mister Trapattoni è entrato nel nostro spogliatoio e ha chiesto all’allenatore Mazzia: chi marca oggi Platini? E Mazzia: eccolo lì, Simonato. Beh allora menalo, menalo, menalo. Voleva caricarlo in vista della finale di Coppa. Temeva che si nascondesse. Poi la Juve venne sconfitta dall’Amburgo. Ma allora il nostro era un calcio pane e salame. Con i dirigenti che facevano molto più i genitori». Nell’albo dei ricordi biancorossi c’è Enzo Scaini, scomparso nel 1983 dopo l’intervento al ginocchio “eravamo compagni di stanza” ricorda Memo, che una volta appese le scarpette, anzi i guantoni da portiere, al chiodo, ha allenato le giovanili e i portieri a Padova, a Vicenza con Pieraldo Dalle Carbonare, a Treviso, a Venezia. «Alla Sambonifacese qualche anno fa c’era Valentini, già portiere del Vicenza. E anche Arma, ora in biancorosso». Il legame con il calcio è ancora forte. Ci si ritrova tra ex compagni “soprattutto con il Foggia, anni bellissimi” ma anche con il Vicenza. “Ad Altavilla hanno abitato pure Verza, Miani, Nicolini” dice. Adesso, oltre a Baggio e Memo, vive qui anche Fabio Viviani, centrocampista degli anni d’oro di Ulivieri e Guidolin, che in biancorosso, oltre alla scalata dalla C1 alla serie A, ha conquistato la Coppa Italia e la semifinale in Coppa delle Coppe contro il Chelsea. Vive qui dal 1992 «e quando giocavo nel Vicenza ho ricevuto il riconoscimento di cittadino benemerito di Altavilla» ricorda. Ora ha messo un po’ di chilometri da casa, allenando negli Emirati Arabi l’Ittihad Kalba, ma ad Altavilla ha creato il centro sportivo “DiVi” con Mimmo Di Carlo e qui vive la sua famiglia. E al mattino in passeggiata si può incontrare anche Attilio Berti, difensore di Vicenza, Valdagno e Padova, in maglia biancorossa dal 1970 al 1975, che abita a due passi dal centro. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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