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«Produrremo energia in modo pulito»

Il titolare della Profilegno  spiega i vantaggi della produzione di combustibile con il gassificatore. A.FR.
Il titolare della Profilegno spiega i vantaggi della produzione di combustibile con il gassificatore. A.FR.
Il titolare della Profilegno  spiega i vantaggi della produzione di combustibile con il gassificatore. A.FR.
Il titolare della Profilegno spiega i vantaggi della produzione di combustibile con il gassificatore. A.FR.

«Con l’impianto a biomasse non aumenteremo le polveri sottili, anzi, le ridurremo drasticamente». Nicola Bolcato, titolare della Profilegno di via Castello a Valproto, esperta nella produzione di pavimenti in legno, ribatte punto su punto ai timori sollevati dai residenti della zona, tutti di Marola, preoccupati per l’impatto che potrebbe avere nei dintorni il nuovo gassificatore che la ditta intende realizzare. Inquinamento, odori e rumori sono le principali paure dei vicini, una decina di famiglie, ai quali si aggiungono quelli dell’amministrazione comunale confinante, ovvero Torri di Quartesolo, preoccupata per l’impatto viabilistico sulla stretta via Castello, strada per due terzi di competenza di Quinto e per un terzo di Torri.

«Per quanto riguarda la strada – spiega Bolcato -, la ditta si è già impegnata a studiare con gli organisimi competenti un intervento per ampliarla. In particolare, studieremo con il Consorzio di bonifica la possibilità di coprire il fossato che costeggia la strada sul versante del Comune di Quinto». Anche sull’aumento del traffico Bolcato fornisce qualche dato più preciso: «prevediamo un aumento di due camion a settimana, oltre ai due attuali». Questo perché il nuovo impianto tratterà scarti di legname e ramaglie provenienti da altri Comuni vicentini. «Ma non verrà bruciato niente – spiega Bolcato -. L’impianto, un gassificatore, funzionerà tramite un processo di pirolisi anaerobica. È una tecnica inventata ad inizio ‘900. In sintesi, le biomasse vengono accumulate in un contenitore privo di ossigeno. Più scendono e più la temperatura aumenta, fino a provocare un cambiamento di stato che trasforma parte delle biomasse in un gas molto caldo e parte in “biochar”, una specie di carbone». Il gas generato servirà a far funzionare gli essicatoi dell’azienda, le presse per l’incollatura dei pavimenti e a riscaldare gli ambienti. «Un sistema che ci permette di ridurre drasticamente l’utilizzo dell’attuale caldaia, che utilizzeremo solo per integrare il riscaldamento durante i mesi più freddi». Il biochar, invece, avrà un’altra destinazione. «È un carbone ammendante, cioè che trattiene l’acqua – spiega il titolare -. Per questo viene molto utilizzato per le coltivazioni sui terreni aridi. Il biochar che produrremo verrà rivenduto».

E per quanto riguarda rumori e odori? «Sui rumori applicheremo tutte le normative di legge per ridurli al massimo –dichiara Bolcato -. Per quanto riguarda gli odori, credo che non avranno nessun impatto prchè tutto il processo si svolgerà al chiuso. Gli scarti di lavorazione e le ramaglie trattati sono esclusivamente naturali. Vengono fatti a pezzi ed essiccati prima di venire inseriti nel gassificatore».

L’impianto sorgerà a pochi metri dall’azienda, su un terreno agricolo di proprietà della Profilegno. «Occuperà una superficie di circa 400 metri quadrati. Verrà schermato da un terrapieno, da un filare di alberi e da uno steccato in legno. L’accordo è di ripristinare il terreno allo stato attuale, in caso l’impianto venisse smantellato o l’azienda fallisse».

Andrea Frison

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