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Polemica a 5 stelle per l’uso della sala

La saletta della villa quando era ancora affollato e apprezzato bar degli anziani. ARCHIVIO
La saletta della villa quando era ancora affollato e apprezzato bar degli anziani. ARCHIVIO
La saletta della villa quando era ancora affollato e apprezzato bar degli anziani. ARCHIVIO
La saletta della villa quando era ancora affollato e apprezzato bar degli anziani. ARCHIVIO

Polemica festiva a Caldogno, dove il Movimento 5 Stelle è sul piede di guerra dopo l’approvazione, da parte della giunta, del nuovo regolamento di utilizzo dell’ex bar degli anziani.

È stato infatti deliberato nei giorni scorsi il disciplinare che definisce diritti e doveri per poter accedere a quella che, chiuso il centro anziani nei mesi scorsi, è tornata ad essere una saletta a disposizione della collettività, sotto la gestione diretta della biblioteca.

A far gridare allo scandalo la capogruppo grillina in consiglio comunale, Marilì Lunardello, le norme stringenti che limiterebbero le possibilità di uso dello spazio soprattutto per i gruppi consiliari di minoranza.

«Con il nuovo regolamento la sala diventa a pagamento, potrà ospitare non più di venti persone e, soprattutto, ogni soggetto potrà farne richiesta al massimo sei volte all’anno, condizioni queste inaccettabili se pensiamo all’uso gratuito concesso alla maggioranza di un qualsiasi locale pubblico. E che dire degli interrati della villa, in uso gratuito alla Pro Loco con costi a carico dei cittadini?», attacca Lunardello.

Parole cui replica seccamente il sindaco Nicola Ferronato: «Tanto per cominciare, non è vero che la maggioranza non versa le tariffe previste, il nostro gruppo, come tutti, se userà la saletta pagherà le quote fissate e poi voglio ricordare che, se abbiamo aperto l’ex bar degli anziani a riunioni e incontri, è stato proprio per andare incontro alle esigenze soprattutto delle minoranze, che avevano presentato una mozione specifica».

Nessun “attacco alla democrazia”, come sostiene Lunardello ma, secondo il primo cittadino, una polemica pretestuosa su un’iniziativa che va invece a tutto vantaggio della collettività: «Essendo ben consapevoli del bisogno di spazi che c’è in paese, appena si è liberato il locale negli annessi della villa ci siamo dati da fare per renderlo utilizzabile come luogo d’incontro ma, essendoci molte richieste durante l’anno, abbiamo dovuto porre dei limiti e delle regole».

«Questo perché – conclude il sindaco Ferronato – non si può pensare che la saletta rischi di diventare una sede fissa per qualche gruppo o associazione ed è necessario dunque che ci sia una turnazione regolare, in modo da dare spazio a tutti».

Per poter accedere alla sala riunioni, oltre a presentare domanda scritta almeno 20 giorni prima, al Comune vanno versati 20 euro a serata nel periodo primaverile/estivo, quando non è necessario accendere il riscaldamento, mentre il contributo raddoppia, a 40 euro, nei mesi invernali.

Non è previsto nessun costo invece per le iniziative promosse direttamente dal Comune, vale a dire biblioteca e assessorati.

Potranno essere organizzati eventi e incontri di carattere sociale, culturale, politico, sportivo, ricreativo e ogni appuntamento dovrà concludersi entro le 23.30.

La capienza massima, per legge, è di venti persone e ogni gruppo potrà affittare la sala massimo 6 volte in un anno, una volta ogni due mesi.

Per chi prenoterà lo spazio con regolarità, a fronte di cinque utilizzi a pagamento il disciplinare prevede un sesto affitto gratuito.

Giulia Armeni

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