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Piste ciclabili, ora serve la passerella

Una delle piste ciclabili del Basso Vicentino, nella zona di Montegaldella. Sullo sfondo Villa LamperticoIl sindaco Gaetano Fontana pensa alla passerella sul Bacchiglione
Una delle piste ciclabili del Basso Vicentino, nella zona di Montegaldella. Sullo sfondo Villa LamperticoIl sindaco Gaetano Fontana pensa alla passerella sul Bacchiglione
Una delle piste ciclabili del Basso Vicentino, nella zona di Montegaldella. Sullo sfondo Villa LamperticoIl sindaco Gaetano Fontana pensa alla passerella sul Bacchiglione
Una delle piste ciclabili del Basso Vicentino, nella zona di Montegaldella. Sullo sfondo Villa LamperticoIl sindaco Gaetano Fontana pensa alla passerella sul Bacchiglione

«La priorità delle priorità». Così la definisce Gaetano Fontana riferendosi alla passerella da costruire sul Bacchiglione per unire le piste ciclo-pedonali che corrono a destra e a sinistra degli argini del fiume.

«Il territorio di Longare – sottolinea il primo cittadino - risulta punto strategico di uno straordinario sistema ciclo-pedonale che si va concretamente delineando e che si presenta come un interessante elemento che contraddistingue questi luoghi dall’elevata valenza turistico-ambientale. Anche nella stagione fredda i percorsi a sinistra e a destra del Bacchiglione sono parecchio frequentati, per animarsi completamente con l’arrivo della primavera e dell’estate. Un fenomeno in continua crescita, un turismo di giornata che può avere ricadute positive anche sulla economia».

La Vicenza-Noventa, 25 chilometri che corrono lungo l’ex percorso della ferrovia a fianco della provinciale Riviera Berica, è da tempo realtà. La novità recente è invece rappresentata dall’inaugurazione, avvenuta lo scorso aprile, della pista realizzata sull’argine sinistro del fiume Bacchiglione.

«Grazie ad una lungimirante perequazione con la società Autostrade siglata dalla precedente amministrazione – prosegue Gaetano Fontana – è stato realizzato il tratto che inizia dal ponte di Longare, attraversa i Comuni di Montegalda e Montegaldella, ed è destinato ad arrivare fino a Chioggia attraverso percorsi già ultimati e agibili. Manca un pezzetto di pochi chilometri, che interessa il Comune di Veggiano nel padovano, ma c’è già un progetto finanziato ed appaltato. Va inoltre ricordato che il tracciato lungo il Bacchiglione interseca, nel territorio di Montegaldella, la tratta dell’ex Treviso-Ostiglia per la quale, un mese fa, è stato sottoscritto un accordo per il suo recupero con Grisignano Comune capofila. Ora, per dare piena valenza a questo crocevia di ciclo-pedonali manca l’ultimo sforzo: la realizzazione della passerella che permetta di congiungerle unendo le due rive del Bacchiglione senza dover transitare sul ponte di Longare, che porta al casello autostradale, quindi trafficato ma soprattutto stretto e senza marciapiedi, già teatro di incidenti, troppo pericoloso sia per i pedoni che per i ciclisti».

Un progetto esecutivo, curato da Longare a seguito di un accordo di programma sottoscritto con la Provincia di Vicenza, quale stazione appaltante, è già stato approvato. L’ostacolo è rappresentato dai costi: 920.000 euro, fuori portata per un Comune piccolo come Longare.

«Ma la passerella sul fiume Bacchiglione – sottolinea Fontana -  non va vista come un’infrastruttura ad esclusivo beneficio di Longare, bensì uno strategico collegamento fra i sistemi ciclo-pedonali che ho ricordato. Per questo motivo c’è bisogno di un ultimo sforzo sinergico per dare compimento a questo ambizioso programma di valenza sovracomunale. Ed in quest’ottica abbiamo coinvolto l’Ipa (Intese programmatiche d’area) Area Berica in qualità di strumento di programmazione decentrato e di sviluppo del territorio. E le risposte arrivate dalle amministrazioni comunali interpellate sono state positive». Determinante a questo punto il coinvolgimento finanziario di Provincia e Regione.

«Con l’amministrazione provinciale di Vicenza – conclude Gaetano Fontana – abbiamo un buon dialogo. Il progetto era già stato finanziato dalla Provincia ma, come accadeva allora, in tranche. Oggi occorre un finanziamento unico, altrimenti abbiamo le mani legate dal patto di stabilità».

Giorgio Zordan

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