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Grumolo delle Abbadesse

Non si fa sentire
per il Natale
Morto da giorni

A Grumolo sono intervenuti i carabinieri, il Suem e i vigili del fuoco
A Grumolo sono intervenuti i carabinieri, il Suem e i vigili del fuoco
A Grumolo sono intervenuti i carabinieri, il Suem e i vigili del fuoco
A Grumolo sono intervenuti i carabinieri, il Suem e i vigili del fuoco

Lo hanno trovato steso sul letto, vestito. Con ogni probabilità ha avvertito un malore e si è steso, ma non si più ripreso, non riuscendo nemmeno a dare l’allarme. Milorad Pejic, 55 anni, operaio di origini bosniache, viveva a Grumolo delle Abbadesse, in un appartamento di via Mazzini, da solo; ma si faceva vivo quasi tutti i giorni con i parenti in patria i quali, preoccupati per il fatto di non averlo sentito il giorno di Natale, si erano spaventati e avevano dato l’allarme.

La scoperta risale alla serata di martedì, dopo che anche i datori di lavoro, non vedendolo arrivare in ditta, si erano spaventati. In via Mazzini, con il proprietario di casa, sono arrivati i pompieri, che hanno quindi avvisato la centrale operativa del Suem e il 112, facendo accorrere il medico e i carabinieri del radiomobile e della stazione di Camisano.

Pejic era morto da giorni, probabilmente ancora da venerdì, anche se l’alta temperatura in casa ha fatto ipotizzare, viste le condizioni della salma, che il decesso fosse ancora precedente. Per riconoscere lo sfortunato operaio, infatti, è stato necessario prendergli le impronte digitali, come sollecitato dal pubblico ministero di turno Blattner che sulla disgrazia ha avviato un’inchiesta. Il magistrato sta valutando se disporre l’autopsia, per comprendere le cause del decesso, anche se al momento la prima ricostruzione dei militari del luogotenente Sartori e del maresciallo Lombardi non farebbe ipotizzare responsabilità di terze persone nel dramma. La porta infatti era chiusa dall’interno, e l’appartamento era in ordine; ma Pejic non pareva soffrire di particolari patologie.

I carabinieri hanno avvisato i famigliari, sconvolti per la tragedia, e hanno sentito alcuni testimoni per cercare di fare chiarezza. I parenti attendono il nulla osta della procura per poter organizzare il rientro della salma in Bosnia e per celebrare poi i funerali.

L’operaio viene descritto come una persona riservata, ma garbata e disponibile. La sua vita era concentrata sul lavoro; quasi quotidianamente contattava i famigliari, e per questo Natale aveva deciso di non rientrare in patria. È morto prima. 

D.N.

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