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«Mio fratello, medico per vocazione»

Giuseppe Ferronato oltre che apprezzato medico era un grande appassionato di viaggi  e natura
Giuseppe Ferronato oltre che apprezzato medico era un grande appassionato di viaggi e natura
Giuseppe Ferronato oltre che apprezzato medico era un grande appassionato di viaggi  e natura
Giuseppe Ferronato oltre che apprezzato medico era un grande appassionato di viaggi e natura

Quando una professione è più che un lavoro, una vocazione. È un tratto distintivo, una caratteristica peculiare.

Fare il dottore, per Giuseppe Ferronato, era una questione di famiglia, quella famiglia dove, su sei figli, in quattro avevano scelto di seguire le orme paterne, pronunciando il giuramento di Ippocrate.

Oltre a lui, stimato luminare direttore del reparto di chirurgia maxillo facciale di Padova, anche il primogenito Celeste e la sorella Maria Antonia, specializzati in ambito dentistico e naturalmente Nicola, medico di base e sindaco nella sua Caldogno.

Per tutti la carriera medica, la stessa del padre Giovanni, per tanti anni medico condotto, era stata quasi una scelta naturale, che aveva unito se possibile ancor di più due generazioni di fratelli.

Celeste, Roberta e Giuseppe, nati tra gli anni '40 e '50 e Maria Antonia, Beatrice e appunto Nicola, nati oltre un decennio dopo, negli anni '60.

Ed è proprio il primo cittadino, ancora provato per l'improvvisa scomparsa del fratello, stroncato da un infarto domenica mentre si trovava in vacanza in Costarica, a tracciare un ritratto di Giuseppe, Pino per chi lo conosceva bene: «Amava il suo lavoro, naturalmente, ma aveva moltissime altre passioni e interessi. Gli piaceva andare in bicicletta, uscire per escursioni a piedi, dalle semplici passeggiate nelle campagne calidonensi la domenica pomeriggio alle camminate in montagna».

Un amore quello per il trekking e la natura che, lo scorso mercoledì, assieme a sei colleghi medici lo aveva portato sulle soleggiate spiagge del centro America, per dieci giorni di svago e relax.

E così per la comitiva dell'ospedale di Padova era stato fino a domenica: Giuseppe era atteso a colazione dagli amici che, non vedendolo arrivare, erano saliti a cercarlo in camera, trovandolo purtroppo già senza vita.

«Non aveva mai avuto problemi di cuore, anzi, era un tipo molto attivo, non certo un uomo da divano. Gli piaceva viaggiare, aveva girato molto grazie alla sua professione, visitando un po' tutto il mondo per congressi e convegni e ora, in vista della pensione, stava già programmando il futuro assieme alla moglie Michela», racconta ancora il fratello Nicola.

Meno di un anno infatti e il dottor Ferronato, fino al 2013 presidente della società italiana di chirurgia maxillo facciale, avrebbe appeso il camice al chiodo.

«Aveva tanti progetti per il suo tempo libero dal lavoro, voleva stare con la moglie, con i figli, godersi la famiglia», ricorda il primo cittadino.

Ancora incerti i tempi per l'espletamento di tutte le pratiche e il conseguente rientro della salma dalla Costa Rica: per fare chiarezza sulle esatte cause della morte è stata infatti disposta l'autopsia che dovrebbe essere eseguita in questi giorni.

Prima di domenica, è la speranza della famiglia, giorno fissato per il rientro dei sei medici padovani amici di Giuseppe che al momento si stanno occupando sul posto delle delicate procedure burocratiche.

Tanti i messaggi di cordoglio e le attestazioni di stima arrivate negli ultimi giorni alla famiglia: «Siamo commossi dall'affetto che ci stanno dimostrando moltissime persone – le parole della moglie Michela Faccioli – sono giorni duri, di attesa, confidiamo di poter celebrare il funerale la prossima settimana».

Ad omaggiare il dottor Ferronato sarà anche la “sua” Padova, con la cerimonia dell'alzabara nel cortile del Bo decisa dall'ateneo patavino.

Giulia Armeni

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