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Magazzino comunale, sì alla demolizione

Lo stabile che dovrà essere abbattuto. Da trent’anni l’amministrazione tentava di venderlo. ARMENI
Lo stabile che dovrà essere abbattuto. Da trent’anni l’amministrazione tentava di venderlo. ARMENI
Lo stabile che dovrà essere abbattuto. Da trent’anni l’amministrazione tentava di venderlo. ARMENI
Lo stabile che dovrà essere abbattuto. Da trent’anni l’amministrazione tentava di venderlo. ARMENI

Giulia Armeni Per trent'anni si è cercato, in ogni modo, di venderlo, per incassare qualcosa ma soprattutto per non dover più avere “sul groppone” quell'edificio fatiscente, ridotto praticamente ad un rudere e fonte inesauribile di problemi. Ora, dopo decenni di tentativi sempre andati a vuoto, l'ex magazzino comunale di via Appia sarà demolito. Il provvedimento non è ancora esecutivo ma l'amministrazione calidonense ha nei giorni scorsi affidato l'incarico per la redazione di un progetto di smantellamento dell'immobile, dopo che prima di Natale era già stata emessa un'ordinanza urgente per la messa in sicurezza e il divieto di avvicinamento allo stesso, a rischio crolli. Nei prossimi mesi dunque, come spiegano dall'ufficio tecnico, la casa, che si trova in un vecchio contesto a schiera in prossimità al centro di Caldogno, sarà abbattuta. Manca, dopo la riunione della commissione ambientale del Comune, solo il via libera della Soprintendenza, trattandosi di uno stabile con più di cinquant'anni d' “età”: non è certa la datazione e anche in municipio si fatica a risalire all'anno di costruzione ma si collocherebbe nei primi decenni del Novecento. Per un certo periodo, prima dell'apertura del magazzino di via Leopardi in zona artigianale, era stato utilizzato come deposito degli attrezzi, dei sacchi di sale per l'inverno e dei materiali in uso alla squadra operai. Abitata per buona parte del secolo scorso, era poi entrata a far parte delle proprietà comunali trent'anni fa, alla morte degli ultimi inquilini: quello che all'epoca doveva essere sembrato un affare per l'ente, che immaginava di poter ricavare dalla vendita denaro utile da investire in altre opere e servizi, si è invece rivelato un clamoroso buco nell'acqua. Non solo nessuno si è fatto avanti per l'acquisto, proposto negli ultimi piani delle alienazioni a 50 mila euro ma la casa negli anni è costata al Comune tempo, preoccupazioni e denaro. Come quello necessario, ad esempio, per la recente rimozione delle lastre in eternit che coprivano il tetto. E denaro servirà ovviamente per la demolizione che, una volta autorizzata da Verona, potrebbe richiedere 6 o 7 mila euro, come ipotizza l'assessore all'urbanistica Marcello Vezzaro. Che però guarda anche al lato positivo dell'epilogo di via Appia: «Dal momento che fino ad oggi non si è mai riusciti a vendere l'immobile potremo pensare di riprovarci con il solo terreno, che potrebbe essere acquistato da chi già abita lì o da qualcuno interessato a costruire una nuova soluzione abitativa». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giulia Armeni

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