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Lerino, quartiere a rischio per la Tav

È corsa contro il tempo a Torri di Quartesolo, per presentare entro il 19 novembre le osservazioni del Comune al progetto della Tav.

Una fretta giustificata dal fatto che, se è vero che al momento, nel progetto preliminare pubblicato sul sito del Comune di Vicenza, la tratta ferroviaria si ferma alla Stanga, nel capoluogo, è altrettanto vero che Torri sarà interessata da un’altra opera: una sottostazione elettrica che verrà realizzata a Lerino, dall’altra parte dei binari rispetto a quella esistente nei pressi della stazione, ma ben più grande.

Ed è qui che nascono i problemi per il Comune di Torri. «Il progetto preliminare – spiega il sindaco Ernesto Ferretto -, prevede che la nuova sottostazione elettrica, necessaria per alimentare la linea ferroviaria, sorga praticamente a ridosso della zona residenziale di Lerino, creando un grosso problema viabilistico».

«Questo perché - precisa - il progetto prevede, oltre alla stazione, anche l’area di cantiere, con degli spazi di stoccaggio e degli alloggi per gli operai. Il problema è che l’area è accessibile solamente da via Marco Polo, che attraversa l’area residenziale».

Non occorre essere dei veggenti quindi per immaginare cosa potrà succedere. A via Marco Polo si accede da via Dal Ponte, svoltando a destra per chi proviene da Marola. Si entra in un piccolo quartiere, tranquillo, con un’area verde e stradine chiuse, strette, difficili da percorrere per i mezzi pesanti. E, se il quartiere per la nuova stazione elettrica partirà, ne gireranno parecchi.

«Si verrebbe a creare un grosso problema non solo viabilistico, ma anche ambientale – è la preoccupazione del sindaco -. Senza considerare i disagi che tutto questo provocherà ai residenti. Non dobbiamo dimenticare che sono previsti 2.600 giorni di lavori, circa otto anni».

È questo che ha fatto scattare la corsa contro il tempo degli uffici comunali che, appena ricevuta al comunicazione del progetto preliminare e studiato le carte, si sono messi in moto per trovare una soluzione.

«Stiamo elaborando diverse soluzioni, compresa una proposta alternativa da sottoporre a Rfi (Rete ferroviaria italiana) – annuncia il sindaco -. Ci stiamo lavorando. Il problema è il tempo. Trenta giorni per presentare le osservazioni sono pochi, ma arriveremo di sicuro a presentare una proposta migliorativa».

Anche perché la tabella di marcia prevede diversi passaggi. Dopo aver preparato le osservazioni, la proposta a Rfi andrà presentata in commissione territorio e successivamente discussa e approvata dal consiglio comunale. 

Ma c’è anche un’altra questione sulla quale il sindaco intende intervenire: il filobus, che collegherà da un capo all’altro Vicenza, attraversando il centro storico.

«Siamo rimasti delusi dal progetto, perché è previsto che il capolinea del filobus venga realizzato in via Zamenhof – aggiunge il sindaco -. Mi domando che senso abbia fermarsi lì, quando si potrebbe proseguire, a quel punto, fino a Torri. A suo tempo, avevo già proposto che la linea arrivasse addirittura al parco commerciale, dove lo spazio e i parcheggi ci sono. Su questo cercheremo di far fronte comune anche con le altre amministrazioni».

Andrea Frison

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