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La truffa delle polizze
In due beffati dal web

Il tagliando dell’assicurazione che adesso non è più necessario esporre nell’auto. ARCHIVIO
Il tagliando dell’assicurazione che adesso non è più necessario esporre nell’auto. ARCHIVIO
Il tagliando dell’assicurazione che adesso non è più necessario esporre nell’auto. ARCHIVIO
Il tagliando dell’assicurazione che adesso non è più necessario esporre nell’auto. ARCHIVIO

Prima l’“incontro” online, attraverso portali di brokeraggio specializzati in polizze auto. Poi i contatti, rigorosamente a mezzo whatsapp e infine il pagamento del premio assicurativo, mediante versamento su Postepay.

Una trattativa virtuale che, come spesso accade quando ci si affida forse troppo frettolosamente al web, celava una truffa bella e buona, della quale sono rimaste vittime due persone, una di Vicenza e uno di Villaverla.

Le assicurazioni fasulle portate alla luce dalla polizia locale dell’Unione dei Comuni di Caldogno, Isola e Costabissara potrebbero essere solo le prime di un ben più vasto giro truffaldino. La punta dell’iceberg insomma di un fenomeno sommerso che potrebbe essersi già capillarmente diffuso anche in altre zone d’Italia.

È quanto puntano a scoprire gli uomini del comandante Ermanno Pianegonda che, nel corso dell’intensa attività estiva volta a contrastare la circolazione di documenti di guida falsi, si sono imbattuti nel singolare raggiro.

A farne le spese due ignari e ingenui automobilisti, M.L.K., donna, 38 anni, residente a Vicenza e M.A., 42 anni di Villaverla, che avevano stipulato, rispettivamente, una polizza annuale da 450 euro e una trimestrale da 300 euro.

O meglio, credevano di aver stipulato: c’erano i contratti e la certificazione, che riportavano logo e dati di due primarie compagnie assicurative (che hanno confermato di non aver mai emesso le due pratiche) e allo stesso modo, qualche mese fa, entrambi avevano versato la somma pattuita, su due conti Postepay. Peccato che per i due conducenti, fermati in due diverse occasioni proprio perché risultati sprovvisti di assicurazione ai varchi elettronici attivi nel territorio dell’Unione, non fosse in realtà mai partita la copertura.

I due, cui inizialmente è stata elevata una sanzione per guida senza assicurazione, oltre che sequestrato il veicolo, hanno raccontato agli agenti di aver sottoscritto contratti online e di aver gestito l’intero procedimento via whatsapp.

Sono così scattate le indagini che hanno portato a due napoletani, intestatari dei due conti postali ma che potrebbero essere solo dei prestanome, come la polizia sta cercando di appurare e non gli autori della truffa.

I numeri telefonici attraverso i quali le due vittime avrebbero inviato la documentazione per la polizza risultano invece disattivati e uno dei portali di brokeraggio è stato oscurato.

In attesa di sviluppi, dal comando dei vigili di via Diviglio, sempre più specializzato nel ramo dei falsi automobilistici, arriva l’invito ai cittadini a prestare la massima attenzione quando si sottoscrivono contratti online: a tal fine è opportuno compiere una verifica, prima di siglare l’accordo, sul sito www.ivass.it, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, dov’è disponibile anche l’elenco delle compagnie e dei broker autorizzati.

Giulia Armeni

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