<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

La casa di riposo apre
ai non autosufficienti

L’ingresso della casa di riposo di Torri. FRISON
L’ingresso della casa di riposo di Torri. FRISON
L’ingresso della casa di riposo di Torri. FRISON
L’ingresso della casa di riposo di Torri. FRISON

«L’obiettivo per la nostra casa di riposo è ospitare anche anziani non autosufficienti». Edoardo De Roit non si vergogna a usare la parola “sogno” quando parla dell’Ipab Godi Sgargi di Torri di Quartesolo, di cui è presidente da aprile. Nel nuovo consiglio di amministrazione, sceso da sette a tre componenti, lo affiancano Alberto Fabris, nominato dal sindaco, come Da Roit e Michele Carotta, di nomina parrocchiale.

«In questi primi mesi abbiamo dovuto correre e imparare molto – riferisce De Roit -. Il consiglio che ci ha preceduto ha fatto un buon lavoro, ho avuto già occasione di ringraziarlo pubblicamente. A noi tocca raccogliere questa eredità e farle dare ulteriore frutto, per il bene degli anziani».

La casa di riposo conta 55 ospiti. «Il nostro sogno è creare dei posti per non autosufficienti, partendo da un centro diurno e arrivando ad una nuova struttura. È un peccato che un anziano sia costretto a traslocare se non è più autosufficiente. È un percorso impegnativo, ma l’amministrazione ci ha assicurato il massimo supporto».

Già consigliere comunale e assessore a Torri, impegnato nell’associazionismo nel gruppo Alpini che ha contribuito a fondare e nella Pro loco, De Roit ha lavorato per molti anni in banca.

«Gli obiettivi che ci siamo dati sono il massimo benessere morale e spirituale degli anziani e la massima trasparenza e collaborazione con il personale». Oggi nella struttura lavorano 36 persone, di cui sei assunte dall’Ipab e 30 impiegate tramite una cooperativa. Un gruppo di 25 volontari, inoltre sostiene attività e iniziative.

L’edificio che ospita la casa di riposo era di proprietà della famiglia dei conti Godi. Negli anni ’40 il conte Enrico Godi maturò l’idea di donare la struttura per creare un istituto di assistenza da dedicare alla memoria della moglie, Giulia Sgargi. Il 20 dicembre 1957 il conte Godi morì e il Comune di Torri ne ereditò le sostanze. Nella futura casa di riposo andò a vivere una comunità delle suore Poverelle, che si sarebbe occupata degli anziani. Il decreto che istitutiva l’ente morale “Coniugi Godi-Sgargi” venne pubblicato il 9 marzo 1960. A.FR

Suggerimenti