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L’eredità del “casolin” va al Comune

Il Comune ha ereditato oltre 100 mila euro lasciati dal titolare di un negozio di alimentari del paese
Il Comune ha ereditato oltre 100 mila euro lasciati dal titolare di un negozio di alimentari del paese
Il Comune ha ereditato oltre 100 mila euro lasciati dal titolare di un negozio di alimentari del paese
Il Comune ha ereditato oltre 100 mila euro lasciati dal titolare di un negozio di alimentari del paese

Vent'anni di silenzioso lavorìo legale per arrivare ad essere designati, dal giudice di primo grado, eredi di una piccola fortuna. Loro, i beneficiari, sono i cittadini bissaresi, indiretti destinatari del lascito, 104 mila euro, assegnato al Comune da Alvaro Benetti, storico “casolin” di Costabissara morto nel 1995.

È dei primi giorni di agosto infatti la notifica agli uffici municipali della sentenza del tribunale di Vicenza che ha dato ragione all'ente nel contenzioso promosso negli anni Novanta dai familiari dell'uomo, in disaccordo sulle ultime volontà del congiunto.

La giustizia, nei ben noti tempi biblici, ha riconosciuto all'ente il diritto a mantenere l'eredità quantificata in 104 mila euro appunto, condannando contestualmente i familiari del defunto Benetti a rifondere le spese legali per 17 mila euro.

Una vittoria per il sindaco Maria Cristina Franco e ancor più per il vice Giovanni Maria Forte, oggi come due decenni fa in amministrazione (allora era primo cittadino) e memoria storica della lunga trafila burocratica conclusasi più che favorevolmente.

«Restando fermi in una banca in attesa di giudizio i soldi hanno guadagnato anche discreti interessi e quindi ci è andata pure bene, tanto più che di questi tempi per un Comune ricevere una cifra simile è un evento eccezionale. Per noi di certo è la prima volta – assicura Forte- non è mai successo che incamerassimo un'eredità».

Un atto di generosità in particolare verso gli anziani del paese: questo il volere, vent'anni fa, di Alvaro Benetti che, alla chiusura del suo negozio di via Roma ( oggi c'è un'edicola), solo e senza figli decise di regalare parte dei suoi averi, contanti e titoli di stato, per la realizzazione di strutture per la terza età.

Ed è proprio su questo punto che, nel 1997, il fratello dell'uomo, Ugo Benetti, di professione segretario comunale, impugnò il testamento: a suo dire, come ricorda la nipote Elide Benetti, il volere del defunto Alvaro era che il denaro venisse impiegato per costruire una casa di riposo e non a ristoro, come avverrebbe ora, del centro diurno e dei 12 alloggi Ater aperti dal Comune in centro.

«Ugo diceva che non era giusto, che Alvaro avrebbe voluto una destinazione diversa e per questo aveva fatto causa– ripercorre la signora Elide – ormai è morto anche lui da un paio d'anni e perciò per le spese legali o per eventuali ricorsi in appello se la dovranno vedere i suoi familiari. Da parte nostra, come nipoti, non abbiamo mai voluto avere complicazioni legali».

Portato a casa l'ormai insperato risultato, in attesa di incassare il denaro il vicesindaco Forte non ha dubbi: «Ad Alvaro Benetti intitoleremo senz'altro qualcosa, una sala, una via.. non purtroppo il centro anziani perché è già dedicato all'assessore Oriella Frigo». Di certo la somma andrà a finanziare il sociale, magari l'ampliamento del centro anziani, per rispettare, due decenni dopo, l'ultimo desiderio del munifico commerciante.

Giulia Armeni

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