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L’erba copre il lago
«Pulire il Fimon
serve al turismo»

Famiglie a passeggio lungo il lago di Fimon che attende però di essere ripulito.  FOTO MASSIGNAN
Famiglie a passeggio lungo il lago di Fimon che attende però di essere ripulito. FOTO MASSIGNAN
Famiglie a passeggio lungo il lago di Fimon che attende però di essere ripulito.  FOTO MASSIGNAN
Famiglie a passeggio lungo il lago di Fimon che attende però di essere ripulito. FOTO MASSIGNAN

Un progetto di valorizzazione del lago di Fimon ad Arcugnano. Tra interventi di sistemazione dell’area e uno studio ambientale per il contenimento nello specchio d’acqua della “Myriophyllum spicatum”, una pianta a tutti gli effetti che ormai ha quasi invaso il lago.

Il progetto è partito lo scorso anno, 250mila euro di finanziamento della Regione Veneto, e coinvolge Provincia e Comune di Arcugnano, con la collaborazione dell’Università di Parma, per lo studio sulla pianta acquatica, e del consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta per gli interventi di sfalcio. I lavori di sistemazione al Lago di Fimon si sono conclusi di recente. E hanno interessato le staccionate lungo il lago, il parcheggio lato nord, il fondo dei sentieri, il belvedere, ovvero la mezzaluna che si affaccia sullo specchio d’acqua, il percorso perdonale, che è stato tra l’altro rialzato per evitare problemi in caso di esondazioni, l’imbarcadero, che era stato abbandonato, e la riapertura del tunnel per gli anfibi. «C’è grande attenzione per il lago di Fimon – spiega l’assessore ai lavori pubblici Michele Zanotto – ci teniamo alla sua valorizzazione perché lo riteniamo una risorsa per il Comune e per la Provincia, con cui c’è un’ottima collaborazione. Stiamo cercando di renderlo più attrattivo possibile per le tante persone che vengono a trascorrere qui le domeniche e i giorni festivi, anche dai comuni vicini e dalla città di Vicenza. Stiamo organizzando i mercatini di hobbistica, con una sessantina di espositori, che sono stati molto apprezzati il 25 aprile e il 1° maggio. Prossimo appuntamento il 2 giugno. Le bancarelle di prodotti gastronomici ci hanno chiesto di poter essere presenti ogni domenica, perché sono le più gettonate tra i visitatori». Conclusi i lavori nell’area quindi, procede invece anche per tutto il 2017 lo studio della Provincia, in collaborazione con l’Università di Parma, per contenere la crescita della “Myriophyllum spicatum”, che si sta propagando in maniera sempre più evidente sullo specchio d’acqua. «Intervenire non è semplice – spiegano all’ufficio risorse idriche della Provincia – perché il lago ha un ecosistema estremamente importante e delicato e non si può semplicemente tagliare via le piante. Stiamo provando, con l’università, con una serie di sfalci mirati verificando se la resa è positiva e se dal punto di vista ambientale non ci sono effetti negativi. Il problema è che questa biomassa che cresce nel lago a fine estate finisce per depositarsi nel fondo e lo sta innalzando di anno in anno di circa un centimetro. Noi stiamo cercando di rallentare questo processo. Perché il lago è un bene naturale e culturale importante». Provincia che proprio nell’ottica di valorizzazione dell’area di Fimon ha collocato nei pressi delle sponde del lago una “bacheca parlante”, una sorta di voce guida per i visitatori che in italiano e in inglese racconta la storia dello specchio d’acqua e il suo ecosistema. Il 1° maggio ad invadere pacificamente il lago di Fimon e le colline sono stati i 4.000 partecipanti alla 1° edizione della “Marcia del Lago”, organizzata dalla cooperativa sociale Arcugnano e dall’associazione Corri Retrone.

Luisa Nicoli

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