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L’emergenza diventa lezione

Il bambino portato via. La simulazione prevedeva che fosse disperso e trovato in palestra. COLORFOTOI bambini escono dalla scuola dopo che è scattato l’allarmeEntrano in azione i vigili del fuoco per spegnere l’incendioTutti gli studenti restano in giardino. FOTOSERVIZIO COLORFOTO VICENZA
Il bambino portato via. La simulazione prevedeva che fosse disperso e trovato in palestra. COLORFOTOI bambini escono dalla scuola dopo che è scattato l’allarmeEntrano in azione i vigili del fuoco per spegnere l’incendioTutti gli studenti restano in giardino. FOTOSERVIZIO COLORFOTO VICENZA
Il bambino portato via. La simulazione prevedeva che fosse disperso e trovato in palestra. COLORFOTOI bambini escono dalla scuola dopo che è scattato l’allarmeEntrano in azione i vigili del fuoco per spegnere l’incendioTutti gli studenti restano in giardino. FOTOSERVIZIO COLORFOTO VICENZA
Il bambino portato via. La simulazione prevedeva che fosse disperso e trovato in palestra. COLORFOTOI bambini escono dalla scuola dopo che è scattato l’allarmeEntrano in azione i vigili del fuoco per spegnere l’incendioTutti gli studenti restano in giardino. FOTOSERVIZIO COLORFOTO VICENZA

Scoppia un incendio alla scuola primaria “Ghirotti” di Creazzo, disperso uno scolaro che viene trovato e soccorso dai vigili del fuoco. Ma è un’esercitazione. È lo scenario che si è presentato ieri mattina ai soccorritori impegnati nel progetto di protezione civile “Scuola Sicura Veneto”, lanciato dalla Regione e dedicato agli istituti scolastici e che ha coinvolto circa 500 studenti, il personale scolastico, i volontari della protezione civile, i vigili del fuoco, il Suem ed anche il Comune e la polizia locale “Unione Terre del Retrone”. Le scuole di Creazzo sono le prime in provincia a partecipare al progetto regionale e per questa prova sul “campo” è stata scelta la simulazione di un incendio improvviso. L’allarme scatta alle 9.45 quando la campanella suona per avvisare che c’è un pericolo all’interno dell’edificio di via De Gasperi; gli alunni vengono accompagnati all’esterno dagli insegnanti mentre si attende l’arrivo dei vigili del fuoco. Non appena il mezzo si ferma i pompieri vengono avvisati che manca un bimbo, disperso in palestra. Scatta quindi la ricerca e i vigili del fuoco, muniti di respiratori poiché virtualmente la scuola è invasa dal fumo, controllano tutti i locali per poi individuare il piccolo nello spogliatoio maschile. Dopo averlo soccorso viene caricato in barella, trasportato all’esterno e quindi consegnato all’ambulanza. Nel mentre le pattuglie della polizia locale si sono occupate di chiudere le strade per permettere ai soccorsi di arrivare in maniera più agevole. Dal momento che i bambini non erano stati preavvertiti che si trattava di una simulazione, perché il tutto doveva essere il più verosimile possibile, quando alcuni studenti hanno visto che il loro compagno veniva trasportato all’esterno e si sono spaventati. Spavento durato pochi istanti, comunque, gli insegnanti sono intervenuti rassicurandoli e spiegando che era solo un’esercitazione. Alle 10.25 l’allarme rientra e, subito dopo i bambini vengono riaccompagnati nelle aule. Per i soccorritori invece inizia la seconda fase: capire cioè, anche grazie agli osservatori, se ogni fase prevista per l’evacuazione è stata rispettata e soprattutto se c’è qualcosa da affinare e migliorare nelle varie procedure. «La sicurezza dei ragazzi è un obiettivo primario per noi – ha osservato il sindaco, Stefano Giacomin, presente all’evento –, infatti quando abbiamo saputo di questo progetto abbiamo immediatamente presentato domanda per partecipare. L’esercitazione è sempre un momento importante dal momento che la pratica è vitale. Nel caso in cui un evento del genere dovesse accadere tutti sono pronti». «Con l'obiettivo che quanto avete imparato oggi non resti il ricordo di un giorno - ha spiegato ai ragazzi l'assessore regionale alla protezione civile Gianpaolo Bottacin - ma che possiate divulgare anche ad altri i comportamenti sicuri appresi, al termine della giornata vi viene consegnato un volumetto, scritto con un linguaggio semplice, con le principali regole e i rischi da conoscere e anche con i riferimenti locali di protezione civile». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonella Fadda

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