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L’Astichello riscoperto a colpi di remo

Un momento della traversata sperimentale che apre nuove prospettive per l’Astichello. ARMENI
Un momento della traversata sperimentale che apre nuove prospettive per l’Astichello. ARMENI
Un momento della traversata sperimentale che apre nuove prospettive per l’Astichello. ARMENI
Un momento della traversata sperimentale che apre nuove prospettive per l’Astichello. ARMENI

Navigare sulle placide acque dell’Astichello, tra vegetazione lussureggiante e scorci ricchi di fascino e storia, ma anche tra degrado e incuria.

La traversata di uno dei fiumi più suggestivi del Vicentino, canale di collegamento tra il Comune di Monticello Conte Otto e la città, non è più solo un sogno. La sua discesa verso Vicenza, su piccole ed ecologiche imbarcazioni a remi, è divenuta realtà nei giorni scorsi quando una decina di artisti, esperti ambientali, specialisti del turismo, con la benedizione del Comune di Monticello, ha solcato le acque del fiume caro al poeta Giacomo Zanella.

Un esperimento unico che, nell’ambito del progetto di riqualificazione del corso d’acqua e del paesaggio circostante racchiuso nel parco Zanella, ha di fatto aperto la strada al grande e forse non più così lontano obiettivo dell’Astichello navigabile.

Navigabile a scopo culturale, turistico e di salvaguardia del territorio, in un’ottica di recupero ambientale che è alla base della missione di Antonio Piro, il vigile del fuoco esperto di soccorso fluviale, appassionato e pioniere di packrafting in Europa, che ha guidato la spedizione a bordo proprio delle innovative imbarcazioni packraft.

Protagonista della prima traversata un gruppo eterogeneo, con rappresentanti di gruppi e associazioni, dalla cooperativa Ecotopia di Santorso a Biosphaera, da “Vaghe Stelle dell’Orsa” a Meta Italia 360, da Arte Oltre alla Piccionaia di Carlo Presotto, dal centro nazionale di rafting e canoa Ivan Team al Canoa Club di Vicenza, fino al filmmaker Francesco Sandonà, testimone con la sua videocamera dell’impresa.

Una decina di partecipanti che, pagaiando per un paio d’ore, ha percorso gli incantevoli luoghi zanelliani, un tempo fondamentale collegamento fluviale per la vita economica, arrivando al cuore di Vicenza, a poca distanza da piazza Matteotti.

Lì, usciti dall’acqua, il ritorno a Cavazzale in treno: un circuito ideale che, secondo Piro, potrebbe divenire un’opportunità turistica eccezionale, sulla scia di quanto accade in Francia e in molti altri Paesi europei: «Noi italiani siamo un po’ indietro in materia di recupero fluviale ma, visto il degrado dell’Astichello soprattutto verso Vicenza, promuoverne la navigazione turistica e culturale potrebbe riportare il fiume allo splendore del passato».

Punto di partenza il nuovo imbarcadero all’ingresso del parco, parallelo al ponte dei Carri di Cavazzale, accanto alla casa dello Zanella.

Soddisfatto il sindaco Claudio Benincà, che qualche mese fa aveva anticipato l’intenzione di completare la proposta culturale del parco con l’organizzazione di itinerari navigabili. «Questa iniziativa sarà solo la prima di tante altre. A breve, una volta concluso il collegamento pedonale in sicurezza con l’ingresso ovest della villa del poeta inaugureremo l’opera “Zanellando...a piedi con Giacomo Zanella”».

Giulia Armeni

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