<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«L’anfiteatro è un abuso». Carte in procura

L’ingresso del teatro marittimo alla Fontega di Arcugnano con le indicazioni turistiche.  FOTO MASSIGNAN
L’ingresso del teatro marittimo alla Fontega di Arcugnano con le indicazioni turistiche. FOTO MASSIGNAN
L’ingresso del teatro marittimo alla Fontega di Arcugnano con le indicazioni turistiche.  FOTO MASSIGNAN
L’ingresso del teatro marittimo alla Fontega di Arcugnano con le indicazioni turistiche. FOTO MASSIGNAN

Un anfiteatro greco sui colli di Arcugnano, secondo i proprietari, venuto alla luce in seguito ad uno smottamento di terreno. Ma il sospetto, e forse anche qualcosa di più, è che si tratti di un abuso edilizio, tanto che il sindaco Paolo Pellizzari ha disposto accertamenti, sopralluoghi ed indagini sul sito raccogliendo un malloppo di carte che ha provveduto ad inviare in Procura della Repubblica.

L’anfiteatro in questione si trova all’interno, come recita la cartellonistica all’ingresso di via Giardini, del “Complesso monumentale dell’anfiteatro Marittimo Berico Porto degli Angeli”. Il portone in ferro è chiuso, ed al numero di telefono apposto risponde la segreteria telefonica. La proprietaria è una società, la Lendomar Holdings Investment Ltd con sede a parecchi chilometri di distanza, nelle Isole Vergini, ed è rappresentata da una signora di origini russe.

BUFALA. Che si tratti di una bufala lo sostiene il vice sindaco di Vicenza, Jacopo Bulgarini d’Elci, che parla di «una delle più incredibili prese in giro dai tempi della "Guerra dei mondi" di Orson Welles. Una storia che sarebbe comica, se non poggiasse su un evidente abuso edilizio che ha sventrato una verdeggiante collina di Arcugnano, sui colli Berici». C’è da chiedersi anche se il sito archeologico sia emerso dalle acque, in questo caso sarebbero necessarie le autorizzazioni?

IL COMUNE. L’amministrazione comunale di Arcugnano è venuta a conoscenza del “ritrovamento archeologico” solo pochi mesi fa dopo che agli uffici è pervenuto un esposto da parte di un privato, al quale se ne è aggiunto un secondo poco dopo. Eppure è già dal marzo del 2014 che il “Complesso monumentale dell’anfiteatro Marittimo Berico Porto degli Angeli” è pubblicizzato in rete, tanto che una delle foto aeree che pubblichiamo mostra i lavori di sbancamento proprio di due anni fa.

«Fino allo scorso aprile – conferma il sindaco Paolo Pellizzari – eravamo all’oscuro di tutto. Quando sono arrivati gli esposti ci siamo immediatamente attivati, approfondendo la questione. Nessuna richiesta, nessuna autorizzazione per restaurare teatri greci ad Arcugnano è pervenuta ai nostri uffici. Abbiamo eseguito sopralluoghi sul posto e fatto gli accertamenti del caso. Non sono mancate le difficoltà per recapitare le raccomandate dato che la proprietà ha sede all’estero. Ultimate le verifiche, abbiamo inoltrato gli incartamenti in Procura che valuterà se esistono ipotesi di reato». Sui contenuti delle pratiche, e quindi cosa sia stato accertato all’interno del sito oggetto dei sopralluoghi, il sindaco resta abbottonato: «C’è un’indagine in corso e non voglio intromettermi. Contiamo di avere novità a breve dalla Procura. L’ipotesi è che siano stati eseguiti lavori – prosegue il primo cittadino - senza aver ottenuto i relativi permessi. Il cantiere probabilmente è andato avanti per alcuni anni. Ovviamente abbiamo ordinato la sospensione lavori». Più che un ritrovamento sotto terra, l’anfiteatro insomma sarebbe calato dal cielo, in pratica dai bracci delle gru. «Abbiamo cercato di approfondire – conclude Pellizzari - anche gli aspetti storici su eventuali indizi che portassero a paventare la possibilità che sul nostro territorio fosse stato eretto un teatro in epoca romana, se non dai greci. Ma, come era logico aspettarsi, non abbiamo trovato alcuna traccia».

Ma il tenutario del sito Franco Malosso che tanto ha fatto discutere il web in questi giorni contrattacca: «Certo, la procura sta indagando, ma sono già pronte le controrepliche, vediamo chi ha ragione. Ci tengo a dire però che la Sovrintendenza ha già fatto dei sopralluoghi che confermano la validità dei ritrovamenti archeologici».

Malosso punta il dito soprattutto su il vice sindaco di Vicenza Bulgarini d’Elci, liquidando le critiche: «Non ha le basi culturali per poter contestare l’anfiteatro».

FRONTE CITTÁ. A far inalberare il vice sindaco di Vicenza è stata «l’idea, alimentata nel sito che presenta l’anfiteatro”, che una delle ragioni per cui Vicenza perderà la protezione Unesco è per aver trascurato questo luogo leggendario...».

Il recupero della struttura, sempre secondo Bulgarini d’Elci, è opera di un «sedicente filantropo, studioso, direttore d'orchestra, con tanto di nome straniero che lo rende più autorevole, tale von Rosenfranz, alias fantozziano di tale Franco Malosso, di Arcugnano, conduttore del fondo su cui è apparso il misterioso teatro, figura delle cui opere nulla è dato sapere a parte i titoli che si attribuisce».

CNLV. Sulla sfondo della vicenda compare anche il Comitato Nazionale di Liberazione del Veneto, che avrebbe già goduto dell’ospitalità dell’anfiteatro. E nel complesso trova posto anche l‘associazione di promozione sociale Ideapolis, nata lo scorso febbraio a Padova per iniziativa di alcuni fondatori tra cui Filippo Albertin, attuale presidente. In via Giardini c’è la sede dei Dipartimenti di Porto degli Angeli, di tutela ambientale europea, Un En Bio Guard Corp, di archeologia, Universitario, turistico, musicale e di osservazione astrofisica. L’offerta del complesso monumentale dell’anfiteatro Marittimo Berico Porto degli Angeli è variegata.

Si va dalle attrattive neolitiche alle romane passando per quelle greche, ma non manca lo spazio per Giulietta e Romeo oltre a servizi per bambini ed adulti, come chiosco, spazio cineproiezione, internet point, posteggio per Mtb.

Giorgio Zordan

Suggerimenti