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Il sindaco rassicura: «Niente profughi»

La protesta che era andata in scena nei giorni scorsi per il timore che arrivassero profughi. ARCHIVIO
La protesta che era andata in scena nei giorni scorsi per il timore che arrivassero profughi. ARCHIVIO
La protesta che era andata in scena nei giorni scorsi per il timore che arrivassero profughi. ARCHIVIO
La protesta che era andata in scena nei giorni scorsi per il timore che arrivassero profughi. ARCHIVIO

«Non c’è nessun contingente di richiedenti asilo in arrivo nei condomini di via del Commercio e via del Lavoro. Me lo hanno confermato la prefettura e gli stessi proprietari».

Così il sindaco di Torri di Quartesolo Ernesto Ferretto ha risposto pubblicamente iai timori di alcuni residenti del quartiere “I Pini”, dopo che nei giorni scorsi si era diffusa la voce che in tre condomini sfitti sarebbero arrivati un centinaio di profughi. Il chiarimento del sindaco è avvenuto lunedì sera, al termine del consiglio comunale.

Alla seduta era presente un gruppo nutrito di residenti del quartiere che si trova alle spalle dell’immobile dove fino a pochi mesi si trovavano gli uffici di Banca Intesa. Alcuni di loro hanno esposto uno striscione di sole due parole, dirette: “chiediamo risposte”.

E il sindaco, non le ha fatte mancare. «La notizia dell’arrivo dei migranti è completamente infondata -. Ha detto Ferretto, riassumendo le vicende degli ultimi dieci giorni -. Lunedì della scorsa settimana, tre rappresentanti dell’amministrazione hanno incontrato alcuni residenti del quartiere, assicurando che profughi, in arrivo, non ce n’erano. Io stesso, la mattina successiva, ho contattato la prefettura dalla quale ho avuto la conferma che non era neanche mai stata chiesta disponibilità per l’ospitalità ai proprietari». Proprietari che all’amministrazione hanno ribadito quanto riferito nei giorni scorsi dal sindaco: «Non hanno mai avuto l’intenzione di avviare un discorso per accogliere richiedenti asilo – ha detto Ferretto -. In questi anni hanno sempre lavorato con le basi americane, e intendono continuare con queste attività. Per farlo, devono intervenire sugli appartamenti e adeguarli alle nuove richieste dei militari».

«La prefettura ha aggiunto il sindaco – mi ha inoltre riferito che non ha bisogno di nuove strutture di accoglienza. Quelle che ci sono, sono più che sufficienti. È invece iniziata la “fase due”, ovvero distribuire nel territorio i richiedenti asilo che hanno intenzione di stabilirsi in Italia e trovare un lavoro. Una decina di questi risiedono anche a Torri. Sono seguiti da una cooperativa che si occupa di inserimento lavorativo, hanno corsi da seguire, stage da svolgere e regole da imparare».

Il sindaco ha quindi dato la parola ad uno dei cittadini presenti in sala. «È vero che alcuni consiglieri sono venuti ad incontrarci – ha detto -. Ma non c’è stata da subito chiarezza. Ora che ci ha assicurato di aver parlato con i proprietari ci sentiamo tranquilli».

«Quello che dispiace – ha concluso il sindaco – è stata la mancata fiducia nell’amministrazione. Se un centinaio di profughi avesse dovuto realmente arrivare, sarei venuto io come sindaco a suonare ai vostri campanelli per invitarvi a protestare, perché quel quartiere non è il posto adatto per ospitare un tale numero di migranti. Vi ringrazio per la sensibilità al quartiere che avete dimostrato, ma in questo caso è stata sprecata da chi ha messo in giro queste false notizie».

Andrea Frison

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