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Il rimedio anti-vandali
è un corso per writers

Un esempio di lavori fatti con la bomboletta. FOTOSERVIZIO ARMENI
Un esempio di lavori fatti con la bomboletta. FOTOSERVIZIO ARMENI
Un esempio di lavori fatti con la bomboletta. FOTOSERVIZIO ARMENI
Un esempio di lavori fatti con la bomboletta. FOTOSERVIZIO ARMENI

Otto lezioni per imparare a disegnare e colorare sì, ma anche a distinguere tra cosa è arte e cosa, invece, semplice scarabocchio o peggio.

È un corso per “aspiranti writers” ma le finalità sono quelle più a lungo termine di un seminario di educazione civica quello che, con il mese di luglio, partirà a Caldogno.

Un ciclo di incontri che dall’8 luglio impegnerà i sabati di una decina di ragazzi tra i 16 e i 19 anni (la fascia di età per le iscrizioni era 15-20), tutti uniti dalla passione per graffiti e bombolette e dal desiderio di mettersi alla prova in uno spazio “sicuro”.

Al riparo, soprattutto, dal rischio, sempre dietro l’angolo per chi pratica la street art, di uno sconfinamento nel vandalismo e dunque nell’illegalità.

A Caldogno in particolare visto che da mesi, anni, amministrazione comunale, polizia locale, scuola e parrocchia combattono una vera e propria crociata contro una o più bande di giovanissimi responsabili di numerosi danneggiamenti al patrimonio pubblico.

Tra questi lampade e lampioni distrutti a sassate, migliaia di euro di conto per le tasche dei cittadini, opere d’arte scolastiche sfregiate, bidoni della spazzatura rovesciati, oltre a scritte volgari che, lo scorso anno, erano spuntate un po’ dappertutto nella zona degli impianti sportivi.

Così, nell’ottica di “imparare ad usare in modo rispettoso e responsabile il mezzo espressivo e artistico del writing”, come prevede l’iniziativa, nell’ambito delle attività estive pensate per i giovani, l’ufficio servizi sociali del Comune ha deciso di rigiocare la carta dell’apertura e della liberalizzazione, se così si può dire.

Un tentativo già fatto, con un corso analogo, diversi anni fa, dalla parrocchia e che aveva visto una discreta partecipazione.

A fare la differenza, forse, l’idea di affidare l’insegnamento a due quasi coetanei degli allievi, Simone Dal Bello e Francesco Bertin, writers della zona.

«Spesso chi utilizza gli edifici pubblici lo fa perché non ha a disposizione aree adatte, ma certo le scritte e i disegni che si vedono in giro, il più delle volte, non sono writing – chiarisce Simone, 23 anni- i graffiti sono un’altra cosa, sono un’arte ancora poco conosciuta in Italia e corsi come questo possono fare la differenza».

Ne è convinta anche Valeria Carli, responsabile per l’ufficio servizi sociali del progetto, che spiega come le richieste di un’iniziativa in tal senso siano giunte proprio dai ragazzi: «La proposta è partita dai giovani che avevano interesse ad approfondire questa forma artistica, il Comune dà gli spazi e il materiale e le lezioni sono completamente gratuite».

Dopo la formazione estiva, su tavole allestite all’esterno del bunker nel complesso della villa palladiana, dove si svolgerà il corso, in un futuro non lontano gli studenti potrebbero essere chiamati a decorare e abbellire pareti e muri del paese, per la consacrazione effettiva del graffitismo contro il vandalismo.

Giulia Armeni

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