<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Il paese più ricco resta senza banca

La sede della Banca popolare di Verona destinata a chiudere i battenti a Monteviale. COLORFOTO
La sede della Banca popolare di Verona destinata a chiudere i battenti a Monteviale. COLORFOTO
La sede della Banca popolare di Verona destinata a chiudere i battenti a Monteviale. COLORFOTO
La sede della Banca popolare di Verona destinata a chiudere i battenti a Monteviale. COLORFOTO

«Un appello agli istituti di credito. Siamo disponibili a nuove proposte, anche innovative, per garantire un servizio, un presidio, nel nostro territorio». L’appello lo ha lanciato in questi giorni il sindaco di Monteviale Elisa Santucci dopo che l’Amministrazione comunale, in quanto cliente della banca, ha ricevuto comunicazione ufficiale che il 30 giugno la filiale della Popolare di Verona di piazza Libertà, con annesso sportello bancomat, chiuderà definitivamente i battenti. Nell’ambito di una riorganizzazione delle sedi nelle province di Vicenza e Padova. In Comune, dopo che l’annuncio sta raggiungendo anche clienti privati e aziende, stanno già arrivando diverse telefonate di cittadini preoccupati. Perché questo è l’unico sportello bancario presente a Monteviale, comune di circa 2800 abitanti, ma con un’estensione territoriale di 7 chilometri quadrati e una rete importante di aziende. Tra le altre cose, Monteviale risulta essere il paese più ricco della provincia, stando alla classifica della dichiarazione dei redditi. Insomma, il paese dei Paperoni, resta senza banca. «La comunicazione della Banca Popolare di Verona è stata un fulmine a cielo sereno – continua il sindaco Santucci – sia per il conto corrente comunale, la nostra filiale di riferimento diventerà S. Lazzaro a Vicenza e sarà comunque un disagio considerate le operazioni che necessitano della presenza fisica allo sportello, ma soprattutto per i cittadini. Verrà a mancare un servizio fondamentale sul territorio. Capisco le esigenze del piano industriale dell’istituto di credito ma senza sportello e pure senza servizio bancomat le conseguenze a Monteviale saranno pesanti». Il primo cittadino ha chiesto e ottenuto un incontro con i responsabili dell’area nord-est della Banca Popolare di Verona ma non c’è stato alcun margine di trattativa. «Ci hanno solo confermato quanto comunicato dalla sede centrale di Milano – continua Santucci – e hanno detto no ad ogni nostra richiesta. Di mantenere almeno il servizio bancomat, di prorogare a fine anno la chiusura. Abbiamo anche proposto, visto che la filiale è in locali di proprietà privata, di trasferire lo sportello bancomat in un edificio comunale. Niente da fare. La decisione è stata presa e sulla base di un algoritmo: questa filiale, in base alle operazioni effettuate, non può restare aperta. Purtroppo non si è tenuto conto che chiudere una sede in una grande città come Vicenza ha un peso, in un piccolo comune come il nostro fa invece una bella differenza. Una scelta che avrà ripercussioni gravi e preoccupanti anche sull’aspetto sociale. Una fascia di popolazione non entrerà mai nell’ottica del rapporto on line con la banca. La filiale locale era storica, questo significa allontanare sempre di più i servizi dal cittadino». Da qui l’appello del sindaco. «Andremo a bussare alle porte di tutti gli istituti di credito. Siamo disponibili ad offrire uno spazio, almeno per garantire il punto bancomat, ma anche a valutare altre proposte, innovative, per assicurare la presenza sul nostro territorio. A valutare un modello di banca diverso. Speriamo che ci sia un istituto di credito sensibile in tal senso». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

Suggerimenti