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Gamella in mensa, crollano i rifiuti

La mensa scolastica di una primaria. A Quinto si risparmia con la gamella di plastica. FOTO ARCHIVIO
La mensa scolastica di una primaria. A Quinto si risparmia con la gamella di plastica. FOTO ARCHIVIO
La mensa scolastica di una primaria. A Quinto si risparmia con la gamella di plastica. FOTO ARCHIVIO
La mensa scolastica di una primaria. A Quinto si risparmia con la gamella di plastica. FOTO ARCHIVIO

È bastato un “sì” al contenitore da riutilizzare per i pasti alla mensa scolastica per non buttare più 22 sacchi di stoviglie in plastica ogni settimana.

L’uso del lunch box alla mensa della scuola primaria Perlasca, che accoglie anche i ragazzi della secondaria di primo grado, è diventato realtà dal mese di febbraio. Lo scodellamento avviene servendo le porzioni in un contenitore infrangibile, con separatori per non mescolare i cibi, lavabile e riutilizzabile, dotato di posate e bicchiere. Il tutto deposto sul vassoio da self service protetto da una tovaglietta usa e getta, più un tovagliolo di carta. Dopo l’uso, il kit è riportato a casa lo stesso giorno per essere lavato, il vassoio rimane in mensa e i tovaglioli sporchi sono gettati tra i rifiuti.

La soddisfazione del risultato raggiunto è assaporata da famiglie, personale scolastico, operatori del servizio mensa e studenti.

Aboliti piatti, bicchieri, forchette, coltelli, cucchiai usa e getta, ora si smaltiscono settimanalmente due - tre sacchi grandi di plastica e non più 22, mentre il secco indifferenziato è sceso da quattro a due.

Si sta parlando dei rifiuti prodotti dai 640 ragazzi ripartiti in due turni che settimanalmente usufruiscono del servizio mensa: della primaria a tempo pieno, più quelli che pranzano a scuola solo il martedì; della secondaria iscritti al doposcuola che arrivano per pranzare alle 14.

«Se guardiamo al peso della plastica prodotta dall’intero Comune – precisa l’assessore all’Ecologia e Ambiente, Alberta Caldaro – con l’introduzione di questa novità la riduzione non è rilevante ma ha una grande valenza educativa. Si inserisce infatti in un percorso già avviato sul tema della sostenibilità proposto con differenti attività ai ragazzi e con lezioni di educazione ambientale promosse con Soraris».

«Mio figlio che frequenta la primaria per il secondo anno ne parla con entusiasmo – racconta una mamma – il lunch box acquistato nello stesso modello per tutti i ragazzi è una novità colorata che lui deve custodire con cura». Le tavole bianche appaiono variopinte perché i bicchieri hanno colori diversi. Poi ci sono le caraffe dell’acqua, poiché si utilizza quella di rubinetto, comunque controllata e che non produce bottiglie di plastica da smaltire.

«La riduzione dei rifiuti parte dalla prevenzione ed è prioritaria per le Pubbliche amministrazioni – continua Caldaro -. Le azioni utili sono il riutilizzo, il riciclo, il recupero e infine lo smaltimento. Il Comitato genitori ha collaborato, sostenuto e condiviso l’iniziativa attraverso alcuni incontri, incominciando con il presidente del Comitato, Alan Rossi e il gruppo ristretto prima di coinvolgere le famiglie. Per apprendere le dinamiche è servito da punto di riferimento il Comune di Vicenza che aveva già fatto sperimentazione nelle scuole. Infine, tutte le linee guida nazionali in materia di raccolta differenziata stabilite dal Decreto legislativo 152 del 2006».

Raffaella Dal Sasso

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