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Fossili, statue e un cippo Arte e storia nelle rotatorie

Milioni di anni di storia incastonati in un fossile che, tra qualche settimana, saluterà gli automobilisti in via Morosana. Non si ferma anzi raddoppia, e triplica, la passione per le rotatorie decorate che, a Monticello Conte Otto, ha contagiato tutto il paese. E, come scherza il sindaco Claudio Benincà, potrebbero cominciare a dettare moda anche in altri Comuni. L’ultimo arrivato nella collezione di rondò artistici è quello di via Morosana, su cui si prepara a fare bella mostra un’antichissima conchiglia fossile proveniente dalla raccolta etnografica dell’amato vescovo di Vicenza Pietro Nonis, donata a don Antonio Marangoni, che ne ha poi fatto omaggio alla comunità. Un reperto di grande valore storico che sarà posizionato su un piedistallo costruito appositamente dall’artigiano Luigi Pieropan e che, trattandosi di rondò di proprietà comunale, non necessiterà dell’autorizzazione della Provincia come nel caso dell’installazione in programma lungo via Roma. È da lì, dalla rotatoria di fronte al municipio, che è partito tutto: in principio, infatti, fu Laura. Quella Laura Boarina, prima donatrice di organi di Monticello Conte Otto, che ispirò l’ormai famosa statua del dono che sarà collocata all’ingresso del paese. L’opera modellata da Alessandro Maggioni grazie ad una gara di solidarietà tra i cittadini che ha fruttato migliaia di euro, necessari al rivestimento in rame, è stata la prima a far nascere l’idea di dare un’identità ed un valore artistico ai rondò. Il terzo, più futuribile non essendo in questo caso ancora stata approntata la rotatoria, sarà quello tra via Parmesana e via Chiesa a Cavazzale. Uno snodo ostico che, una volta messo in sicurezza, sarà dominato da un cippo secolare, l’originale indicazione del crocicchio, recuperato all’interno di un cortile privato, come spiega Benincà: «Di ornamenti ce ne sono anche in altre rotonde nella nostra provincia ma questi hanno un legame forte con il territorio, in particolare la conchiglia, che crea un ponte con un cittadino illustre, Giacomo Zanella, e una delle sue poesie più celebri». Proprio una strofa dell’ode in versi senari “Sopra una conchiglia fossile nel mio studio” sarà posta a corredo del basamento della pietra, in via Morosana. Così facendo, quello che va costituendosi in modo spontaneo è una sorta di “museo sparso a cielo aperto”, utile a promuovere e valorizzare la cultura nei suoi diversi aspetti quanto a rispolverare e rafforzare il senso di appartenenza. Un obiettivo già centrato con un'altra iniziativa portata avanti, nel periodo natalizio, da Comune, gruppo arte e associazioni: la costruzione e il posizionamento di decine di presepi (e una stella cometa), tra capoluogo e frazioni. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giulia Armeni

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