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Ferito da un sasso all’uscita da scuola

La scuola media Dante Alighieri frequentata dal ragazzo. L’istituto è però estraneo alla vicenda. ARCHIVIO
La scuola media Dante Alighieri frequentata dal ragazzo. L’istituto è però estraneo alla vicenda. ARCHIVIO
La scuola media Dante Alighieri frequentata dal ragazzo. L’istituto è però estraneo alla vicenda. ARCHIVIO
La scuola media Dante Alighieri frequentata dal ragazzo. L’istituto è però estraneo alla vicenda. ARCHIVIO

Una pioggia di sassi scagliata da una mano ignota, nascosta dietro al muro di cinta di villa Caldogno.

E a finire nella traiettoria di un’azione gravissima, “intimidatoria” come la definisce il sindaco Nicola Ferronato, un ragazzino di 12 anni, rimasto ferito alla nuca da una delle pietre.

È un episodio inquietante e dai contorni ancora poco chiari quello avvenuto venerdì, subito dopo la fine delle lezioni alle scuole medie Alighieri, dove la giovane vittima frequenta la seconda media.

A denunciarlo la madre dello studente, che prima con un post su Facebook, poi rivolgendosi al comando della polizia locale, ha voluto squarciare il velo su quanto è accaduto.

La donna, che preferisce restare anonima per «non mettere in difficoltà mio figlio», ricostruisce i momenti immediatamente successivi al suono della campanella, alle 13.45, come riportati dal ragazzo e confermati dall’amico che era con lui.

«Mi ha raccontato - spiega la donna - che era appena uscito da scuola e, assieme al compagno di classe, stava percorrendo in bicicletta il vialetto che costeggia le mura della villa palladiana, verso piazza Europa. All’improvviso si è sentito colpire da qualcosa, è anche caduto a terra ma inizialmente non si è accorto della ferita. Quella l’ho vista io, non appena è rientrato a casa. Perdeva sangue dalla nuca e anche i vestiti erano sporchi».

«Nessuna lesione gravissima certo - precisa la mamma -, ma un taglio di diversi centimetri e, soprattutto, il pensiero di quello che sarebbe potuto succedere, se fosse stato colpito ad un occhio o da pietre più grosse».

Colti alla sprovvista, i due ragazzi non sono riusciti a vedere da dove esattamente e da chi sarebbe partito il lancio di pietre: a confermare la sassaiola, oltre alla ferita alla testa, anche i frammenti finiti nella giacca dell'amico rimasto illeso.

Tutti elementi che, pur in assenza di filmati - non sono presenti telecamere in quell'area - potrebbero aiutare a far luce sull’identità degli autori, come si augura anche il sindaco Ferronato.

Proprio lui ha convinto la famiglia dello scolaro a sporgere denuncia ai vigili (formalmente si tratta di una segnalazione): «Una cosa del genere è inammissibile, non può esistere – tuona il sindaco - un sasso, bisognerà capire se fosse un pezzo del muro della villa o cos’altro, avrebbe potuto anche ammazzare. Il responsabile ha lanciato pietre al di là di un muro, senza sapere chi ci fosse e chi avrebbe potuto colpire, è un fatto di una gravità inaudita».

Non sembrano infatti esserci dubbi sulla casualità del “bersaglio”: «Mio figlio si è trovato in mezzo per caso, non ha assolutamente problemi con nessuno – precisa la madre del dodicenne - oltretutto, dietro alla cinta del complesso palladiano non era certo possibile vedere chi passasse».

Ai vigili dell’Unione dei Comuni di Caldogno, Isola Vicentina e Costabissara spetta il compito ora di indagare, per cercare di risalire agli autori di un atto che avrebbe potuto avere conseguenze molto più pesanti, in una zona, quella della scuola e degli impianti sportivi, non nuova a vandalismi e microcriminalità.

Giulia Armeni

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