<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

danni di edifici e parchi pubblici che vengono attribuite alla solita baby gang
Nessuno ferma la banda dei vandali

I muri della palestra imbrattati con scritte che hanno il sapore di una sfida
I muri della palestra imbrattati con scritte che hanno il sapore di una sfida
I muri della palestra imbrattati con scritte che hanno il sapore di una sfida
I muri della palestra imbrattati con scritte che hanno il sapore di una sfida

Spregiudicati, sfrontati e soprattutto senza paura. E non a torto: da mesi, anni, Caldogno è territorio loro e da mesi, anni, le loro scorribande restano impunite.

Sono i nuovi vandali, ragazzini, forse nemmeno maggiorenni, o forse appena più grandi, che da troppo tempo imperversano in paese colpendo senza pietà parchi, aree verdi, spazi pubblici e danneggiando, per noia o esibizionismo tra coetanei, tutto ciò che capita a tiro.

Scritte volgari sui muri di scuole, strutture sportive, palazzi privati, attrezzature e giostrine fatte a pezzi (nel parco di Lobbia i canestri vengono regolarmente portati via), Madonnine “rapite” dai capitelli e sostituite da bottiglie di vodka, sassate ai lampioni, faretti presi a calci e distrutti.

Tra le prodezze dei baby vandali poi, le incursioni nell’area delle scuole medie non si contano più.

L’ultima in ordine di tempo, come documentato da una fotografia pubblicata su una delle pagine social dedicate al Comune, ritrae alcuni ragazzini sulla tettoia della palestra, luogo ovviamente off limits, dove è vietato l’accesso, perché la zona è priva di protezioni, e quindi pericolosa. Ci siamo rivolti alla scuola per provare a capire qualcosa di più su questo fenomeno, che cosa spinge i ragazzi ad assumere un atteggiamento così distruttivo, capire quale disagio possa celarsi dietro i ripetuti atti di vandalismo costati già migliaia di euro ai cittadini. Solo i faretti nel viale che conduce alla villa palladiana, per citare l’ultimo degli episodi, valgono oltre 4500 euro, che saranno anche stavolta tolti dalle casse comunali. Non è arrivata però nessuna risposta. Il preside Luciano Boschetti si limita a far presente che la gestione della palestra dipende dal Comune, ma non vuole entrare nel merito della vicenda. Secondo fonti interne la banda sarebbe composta da ragazzi fra i 16 e i 18 anni, ex alunni: gli stessi che, negli ultimi mesi, hanno spaccato diverse targhe poste all’ingresso, svuotato bidoni dell’immondizia nel cortile e sradicato alcune colonnine, oltre a “decorare” le pareti con scritte e disegni osceni.

Giovani la cui identità resta però, al momento, ignota anche per una forma di omertà tra i compagni, restii a rivelare i nomi dei responsabili dei danneggiamenti.

Chi sta provando, dal suo osservatorio privilegiato sulla situazione giovanile di Caldogno, ad ottenere informazioni utili è Eugenio Arnaldi, il coordinatore del centro comunitario, che si trova esattamente di fronte al polo scolastico. «Da dieci anni - ricorda - presidiamo la zona, facendo quello che possiamo, ma questi atti di vandalismo e di bullismo continuano a ripetersi. Ho cercato di chiedere ai ragazzi che frequentano il centro chi possano essere gli autori, ma tra di loro si proteggono, non dicono nulla».

«L’unica soluzione per far cessare questi episodi - è il suo suggerimento - è che le forze dell’ordine identifichino la banda e che il Comune mandi poi il conto alle famiglie. Sette o otto anni fa si era verificata un’ondata analoga di episodi con protagonisti dei minorenni. Una volta scoperti e, soprattutto, costretti a pagare per rimediare ai danni che avevano provocato, tutto era cessato».

Giulia Armeni

Suggerimenti