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Battaglia sull’impianto di energia

La Profilegno srl è l’azienda che ha chiesto l’autorizzazione per realizzare l’impianto a biomasse. FRISON
La Profilegno srl è l’azienda che ha chiesto l’autorizzazione per realizzare l’impianto a biomasse. FRISON
La Profilegno srl è l’azienda che ha chiesto l’autorizzazione per realizzare l’impianto a biomasse. FRISON
La Profilegno srl è l’azienda che ha chiesto l’autorizzazione per realizzare l’impianto a biomasse. FRISON

Inquinamento, rumore e cattivo odore. È lo scenario temuto dagli abitanti di via Castello, a Marola, qualora la ditta di falegnameria Profilegno deciderà di realizzare il suo nuovo progetto: un impianto a biomasse per la produzione di energia elettrica. La ditta si trova a Valproto, in Comune di Quinto Vicentino, proprio al confine con Marola, frazione di Torri e sono già iniziate le proteste nonostante le rassicurazioni del sindaco che ha più volte ripetuto che «l’impianto tratterà scarti naturali, non legname trattato – assicura il sindaco di Quinto Renzo Segato -. Non sarà un grosso impianto, ma permetterà di produrre energia elettrica e calore per il funzionamento di alcuni macchinari. Le dimensioni sono ridotte al punto che non è stato necessario coinvolgere anche la Regione per chiedere l’autorizzazione. Dopo il primo incontro in cui il progetto è stato analizzato, sono state formulate alcune richieste di integrazione ai progettisti dell’impianto»

I TIMORI. «L’impianto sorgerebbe ad una ventina di metri dalle case – spiega Irene Barban, 45 anni, residente in via Castello -. Nel 2012 con alcuni residenti della via che conta una decina di famiglie, abbiamo fondato il Comitato Castello proprio perché l’azienda aveva iniziato ad ampliarsi. È una azienda artigianale nel mezzo della campagna e adesso temiamo per il progetto già presentato».

L’impianto funzionerebbe non solo bruciando gli scarti di lavorazione della falegnameria, ma anche scarti, legname e ramaglie provenienti dai comuni limitrofi. «Il materiale dovrà essere sminuzzato e inumidito, prima di venire bruciato – afferma Irene Barban -. L’odore sarà insopportabile». Barban come presidente del Comitato Castello, ha partecipato nei giorni scorsi alla conferenza di servizi che si è svolta nel municipio di Quinto per analizzare il progetto presentato dalla Profilegno e raccogliere il parere degli enti competenti.

L’INCONTRO. All’incontro era presente anche il Comune di Torri di Quartesolo, rappresentato dal consigliere Gianni Ghiotto e dal capo dell’area tecnica Roberto Grisolia. Rispetto al rumore, il Comune di Torri ha chiesto che si facciano delle verifiche sull’impatto acustico del futuro impianto, ma soprattutto ha sollevato la questione della viabilità: «Il confine tra i Comuni di Quinto e Valproto percorre proprio il tratto di via Castello dove si trova la falegnameria – spiega il capo dell’area tecnica di Torri Roberto Grisolia -. Pertanto, circa un terzo della strada appartiene a Torri, e due terzi a Quinto. Abbiamo chiesto che venga fatto uno studio di impatto sulla viabilità perché l’aumento di mezzi pesanti in transito potrebbe creare seri disagi. A questo proposito anni fa il Comune è intervenuto per ampliare il tratto di strada che sfocia in via Valproto. Per quanto riguarda le verifiche sull’inquinamento, la competenza spetta ad Ulss e Arpav» .

Andrea Frison

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