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Aggressione ai titolari «Ora dovete pagarci»

Due operai al lavoro all’interno di un’officina meccanica. ARCHIVIO
Due operai al lavoro all’interno di un’officina meccanica. ARCHIVIO
Due operai al lavoro all’interno di un’officina meccanica. ARCHIVIO
Due operai al lavoro all’interno di un’officina meccanica. ARCHIVIO

«Voglio i soldi!», «Voglio entrare», avrebbero ripetuto i due urlando, il 18 novembre del 2016, nella sede dell’officina meccanica “Weldmar srl” di via dell’Artigianato a Bolzano Vicentino. Quell’incursione è costata loro il processo: due cittadini nigeriani sono stati infatti rinviati a giudizio dal giudice Gerace, che ha accolto la richiesta del pubblico ministero Chimichi. Mohamadou Mbengue, 54 anni, residente a Bressanvido in via San Rocco, e Wahab Oladimeji, 57, di Vicenza, viale Dal Verme, dovranno presentarsi in aula nel marzo prossimo. Assistiti dagli avv. Alberto Negri e Luca Milano, dovranno difendersi dalle accuse di esercizio arbitrario delle loro ragioni, violazione di domicilio e lesioni. Le presunte vittime, Massimo Marostegan e Luana Bisterzo, conviventi a Camisano, potranno costituirsi parte civile con l’avv. Pierluigi Vinci e chiedere un risarcimento dei danni che avrebbero subito. I fatti contestati sarebbero avvenuti nella sede dell’azienda, di cui Bisterzo era titolare. I due imputati sostenevano di avanzare dei soldi per aver prestato lavoro per la ditta, e di non essere stati pagati; e di avere atteso fin troppo per ottenere quanto era dovuto. Sul punto, la versione delle parti offese è diversa. Quel giorno i due sarebbero arrivati in ufficio come furie; pur potendo ricorrere al giudice per lavoro per ottenere quanto sostenevano che spettasse loro, contesta il magistrato, gli africani avrebbero afferrato Marostegan per il bavero del giubbotto; lo avrebbero strattonato e avrebbero colpito la porta a manate, spintonando anche la titolare. A quel punto erano entrati negli uffici della “Weldmar” e vi sarebbero rimasti, contro la volontà di Bisterzo. Ancora, nel corso dell’azione violenta avrebbero ferito Marostegan, che si era dovuto far medicare e che era stato giudicato guaribile in 5 giorni. La coppia aveva sporto denuncia, dando il via alle indagini della procura. I due imputati invece contestano radicalmente questa ricostruzione e sono convinti di avere agito con correttezza; per questo professano la loro innocenza e sono pronti a dare battaglia in tribunale, dove sfileranno alcuni testimoni per fare chiarezza su quanto accaduto. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

D.N.

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