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Addio vecchi depuratori
Opere per mezzo milione

La sede di Acque Vicentine che ha realizzato i lavori. ARCHIVIO
La sede di Acque Vicentine che ha realizzato i lavori. ARCHIVIO
La sede di Acque Vicentine che ha realizzato i lavori. ARCHIVIO
La sede di Acque Vicentine che ha realizzato i lavori. ARCHIVIO

Si sono conclusi i lavori di dismissione del depuratore “Palladio” a Lanzè di Quinto. L’intervento, voluto da Acque Vicentine, permette di migliorare l’efficienza dei processi di depurazione e la tutela dell’ambiente grazie all’utilizzo per il trattamento degli scarichi del più moderno e tecnologicamente avanzato impianto di Grisignano. Questo intervento, che ha visto anche la realizzazione di una nuova rete fognaria per le acque nere, si inserisce in un ampio piano per la dismissione dei depuratori “De Gasperi”, “Dalla Chiesa” e “Lanzè” per un investimento complessivo di 515 mila euro.

Per procedere alla dismissione del depuratore “Palladio”, che ha una capacità pari a 150 abitanti equivalenti, Acque Vicentine ha realizzato oltre 300 metri di nuova rete fognaria per acque nere lungo la via Palladio e le sue laterali. È stata costruita nel piazzale adiacente al vecchio depuratore una nuova stazione di sollevamento, con una vasca di 4 metri, dalla quale - attraverso ulteriori 150 metri di condotta fognaria - le acque reflue verranno conferite alla linea esistente in via Don Stefani e da qui al depuratore di Grisignano.

«Questi interventi sono frutto di un’ottima sinergia tra Comune e Acque Vicentine - precisa il sindaco di Quinto Renzo Segato -. Una sinergia che ha portato non solo all’eliminazione dei vecchi ed ormai insufficienti depuratori, ma anche a una proficua collaborazione nella sistemazione e asfaltatura del manto stradale delle vie interessate e nella realizzazione di alcune caditoie per il deflusso delle acque meteoriche, garantendo una viabilità più efficiente e sicura e la soluzione di problemi di allagamenti».

«Il progetto che interessa Quinto risponde al più ampio impegno che Acque Vicentine sta mettendo in campo per migliorare il servizio di depurazione - aggiunge il presidente Angelo Guzzo -. Attraverso la dismissione degli impianti più piccoli e obsoleti, i trattamenti vengono concentrati in quelli più grandi con benefici per la maggiore efficienza, sicurezza e qualità dei processi che assicurano e per i vantaggi che ne derivano dal punto di vista gestionale ed economico».

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